Baltagiya

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Baltagiya

Baltagiya[1] o al-Baltaǧiya (in arabo البلطجية?, al-balṭaǧiya), ma anche Baltaga o Baltaǧa (in arabo البلطجة?, al-balṭaǧa) è una parola della lingua egiziana che originariamente significava "sicario", ma che ha finito con l'indicare un teppista appartenente a una banda di malfattori, incaricato di colpire un avversario, per lo più politico, all'interno della logica di un regime autoritario.[2]

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Poliziotti egiziani in abiti civili che colpiscono un manifestante al Cairo

Bande non politiche di baltagiya sono comparse in Egitto negli anni ottanta e negli anni novanta la polizia egiziana decise di sradicare quel fenomeno dalla società, "dando in outsourcing la gestione della violenza [politica] a questi baltagiya, pagandoli bene e addestrandoli, perché essi potessero far ricorso alla violenza sessuale (dalle molestie sessuali allo stupro) al fine di punire e scoraggiare i manifestanti e, allo stesso modo, i detenuti maschi".[3]

Il fenomeno destò l'interesse dei media internazionali in occasione degli scontri che ebbero luogo a Maydan Tahrir durante la Rivoluzione egiziana del 2011.[4]

Nel massacro di Porto Said del 1º febbraio 2012,[5] testimoni oculari accusarono la polizia di aver consentito ai baltagiya di entrare apertamente nello stadio che fu teatro del massacro, trasportando armi , senza intervenire per fermare i crimini commessi da quei criminali.[6]

Note

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