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famiglia di pesci Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La famiglia Balistidae comprende 42 specie di pesci d'acqua salata comunemente conosciuti come pesci balestra, appartenenti all'ordine Tetraodontiformes[1].
Pesci balestra - Balistidi | |
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Balistes capriscus (in alto), Melichthys vidua e Odonus niger | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Actinopterygii |
Sottoclasse | Acanthopterygii |
Ordine | Tetraodontiformes |
Famiglia | Balistidae |
Il nome deriva dal latino balista, balestra, etimologia facilmente comprensibile vista la particolare forma delle pinne, simile all'arco della balestra e al "grilletto" della prima pinna dorsale.
Queste specie sono diffuse nelle acque tropicali e subtropicali dell'Oceano Atlantico, nell'Indo-Pacifico, nel Mar Rosso e nel Mediterraneo.
I pesci balestra hanno forma ovoidale, fortemente compressa ai lati: la testa è lunga oltre 1/3 dell'intero corpo. Gli occhi sono prominenti, la bocca è munita di un robusto becco munito di denti taglienti. Le pinne pettorali sono piccole ma robuste, manca la coppia delle ventrali, la dorsale e l'anale sono poste specularmente e indietreggiate, vicine alla coda. Sul dorso è presente inoltre una pinna particolare, formata da 3 raggi spinosi, il primo dei quali è erettile e munito di una sorta di blocco di sicurezza. Questo congegno anatomico permette ai pesci balestra di sfuggire ai predatori, resistendo incastrati tra le rocce in caso di pericolo oppure diventando troppo grossi in bocca per venire ingoiati.
I pesci balestra sono facilmente riconoscibili anche per il loro modo di nuotare: pinna dorsale ed anale infatti ondeggiano a sinistra e a destra alternativamente.
Le dimensioni dei Balistidi variano da 30 a 75 cm, a seconda della specie.
Le specie di Balistidi più grandi tendono ad avere comportamento territoriale e aggressivo: in particolare, il Balistide Titano (Balistoides viridescens) è conosciuto per come difende stoicamente il proprio territorio, anche contro i subacquei e i praticanti di snorkeling che incautamente si avvicinano troppo ad un nido con uova o piccoli difesi da un genitore estremamente aggressivo. Questo pesce può arrivare a mordere e perfino succhiare sangue al suo aggressore (che diventa aggredito) per indebolirlo. Il pesce fa scattare immediatamente la sua particolare pinna dorsale non appena percepisce una minaccia; spesso attacca senza avvertimento. Il territorio del nido è a forma di V posta verticalmente sul fondo, quindi il modo più veloce per allontanarsi prevenendo un attacco o scappando dopo averlo subito è nuotare orizzontalmente, paralleli al fondo marino.
Nel periodo riproduttivo i maschi permettono alle femmine di entrare nei loro vasti territori: durante l'accoppiamento la femmina depone le uova in una buca sul fondo, nascosto tra le rocce. Molte specie montano la guardia alle uova e presentano cure parentali.
Sono animali solitari, diurni e ferocemente territoriali che si cibano principalmente di invertebrati ma non disdegnano zooplancton e alghe.
La famiglia comprende 42 specie[2]
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