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Ash Wednesday (Mercoledì delle ceneri) è un'opera in versi di Thomas Stearns Eliot. Composta a Londra tra il 1927 e il 1930, rientra nella seconda fase della produzione artistica eliotiana, quella coincidente con la conversione all'anglicanesimo e caratterizzata dall'ispirazione religiosa e da accenni di speranza dopo la prima fase pessimista.
«Insegnaci a aver cura e a non curare
Insegnaci a starcene quieti»
Ash Wednesday | |
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Titolo originale | Ash Wednesday |
Autore | Thomas Stearns Eliot |
1ª ed. originale | 1930 |
Genere | poema |
Lingua originale | inglese |
Particolarmente noto è il suo verso iniziale, ripetuto varie volte nel poema, «Because I do not hope to turn again», richiamo testuale alla ballata di Guido Cavalcanti intitolata Perch'i' no spero di tornar giammai.[2] I tre leopardi bianchi della seconda parte sono considerati invece come una reminiscenza dantesca; non a caso, quindi, il titolo originale della sezione era Som de l'escalina, parole pronunciate da Arnaldo Daniello nella Divina Commedia (Purgatorio, XXVI, 146).[3] L'ultima parte, riprendendo anch'essa il verso cavalcantiano, indica «il tempo della tensione tra il morire e il nascere», con immagini evocative di rocce e alberi che legano l'uomo al mondo:[3]
«Il luogo di solitudine dove tre sogni s'incrociano
Fra rocce azzurre»
L'edizione italiana di Ash Wednesday è contenuta in: Thomas Stearns Eliot, Opere (a cura di Roberto Sanesi), Milano, Bompiani, 1992, pp. 885–911 (e note alle pp. 1628–1629).
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