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ordine di Mammiferi Euteri Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Gli Artiodattili (Artiodactyla, Owen 1848, dal greco artios pari e dactylos dito) costituiscono un ordine di mammiferi euteri. La parentela prossima tra gli Ippopotamidi ed i Cetacei basata su analisi genetiche renderebbe quest'ordine parafiletico. L'unione di artiodattili e cetacei forma l'ordine dei cetartiodattili, questo sì monofiletico.
La definizione tradizionale li presenta come ungulati che possiedono un numero pari di dita e la cui zampa è retta ugualmente dal terzo e quarto dito contrariamente ai perissodattili, che possiedono un numero dispari di dita e il cui peso è supportato essenzialmente dal terzo dito.
I più antichi fossili conosciuti di artiodattili datano da 50 a 60 milioni di anni inizio dell'Eocene[1] Nel tardo Eocene i tre sottordini moderni si erano già differenziati, attorno a 45 milioni di anni fa. Quest'ordine è diffuso in tutto il mondo, tranne che in Australia e in Nuova Zelanda, fatte salve le recenti importazioni di animali domestici. Comprende circa 300 specie, i due terzi delle quali di ruminanti.
Caratteristiche comuni a molte specie di artiodattili, ma non a tutte, sono l'alimentazione erbivora e, di conseguenza, la presenza di molari ben sviluppati, di corna e di zoccoli.
In Italia sono presenti 9 specie di Artiodattili allo stato selvatico, inclusi in 7 generi e 3 famiglie:
Nome comune | Nome scientifico | Immagine | Distribuzione |
Famiglia |
---|---|---|---|---|
Camoscio alpino | Rupicapra rupicapra | Presente in maniera più o meno uniforme in tutto l'arco alpino, dalla Liguria al Friuli Venezia Giulia | Bovidi | |
Camoscio appenninico | Rupicapra pyrenaica | Diffuso in passato in tutte le montagne italiane, ne è sopravvissuta un'unica popolazione nel Parco Nazionale d'Abruzzo, da cui hanno preso origine altre due popolazioni recentemente reintrodotte nella regione appenninica centrale. | ||
Capra selvatica | Capra aegagrus | Presente esclusivamente nell'isola di Montecristo | ||
Muflone | Ovis orientalis | Introdotto in maniera frammentaria in Toscana, nelle isole minori come l'Elba e l'isola del Giglio, Capraia, Zannone e Marettimo; nell'appennino centro-settentrionale e lungo l'arco alpino, a partire dalla popolazione presente in Sardegna. È probabile che questa popolazione si sia originata a partire dalle pecore domestiche rinselvatichite, immesse sull'isola migliaia di anni fa dall'uomo. Le pecore domestiche hanno a loro volta avuto origine dall'Urial, presente in Asia centro-orientale. | ||
Stambecco delle Alpi | Capra ibex | Diffuso ad elevate altitudini in tutto l'arco alpino, grazie ad alcune reintroduzioni a partire dall'unica popolazione sopravvissuta nel Parco Nazionale del Gran Paradiso | ||
Cinghiale | Sus scrofa | La sottospecie autoctona italiana, estinta dal '700, è stata rimpiazzata da sconfinamenti di individui provenienti dalla Francia, poi incrociati con soggetti appartenenti a svariate sottospecie e talora incrociati con il maiale domestico. Dalle aree collinari antropizzate fino ad altitudini più elevate, la specie è oggi presente in maniera discontinua in tutta la nazione, comprese le isole maggiori e l'Elba | Suidi | |
Capriolo | Capreolus capreolus | Diffuso lungo l'arco alpino, l'appennino settentrionale e la Maremma toscana; presente in piccoli nuclei nel Lazio, Calabria e nel Gargano. Reintrodotto nel Parco Nazionale d'Abruzzo e in Sila. | Cervidi | |
Cervo nobile | Cervus elaphus | Distribuito lungo l'arco alpino (da Cuneo a Udine); reintrodotto in alcune regioni della dorsale appenninica come il Parco Nazionale d'Abruzzo, il massiccio della Maiella e l'Appennino tosco-romagnolo. In Sardegna è presente la sottospecie endemica C.e.corsicanus. | ||
Daino | Dama dama | La distribuzione della specie è completamente artificiale e si ignora l'origine delle popolazioni italiane, di cui le più antiche documentate sono quelle di Castelporziano e di San Rossore. Vari nuclei sono diffusi in tutta Italia, isole maggiori comprese, principalmente nell'area tosco-emiliana e in Calabria. |
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