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fisico britannico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Franz Arthur Friedrich Schuster (Francoforte sul Meno, 12 settembre 1851 – Berkshire, 14 ottobre 1934) è stato un fisico tedesco.
Nasce a Francoforte sul Meno, in Germania, da Francis Joseph Schuster, commerciante di cotone e banchiere, e Marie Pfeiffer. I genitori, sposati nel 1849, si convertono dall'ebraismo al cristianesimo, educando i figli secondo questa fede. Cinque anni dopo ottiene, insieme ai fratelli, la cittadinanza britannica. Fin dall'infanzia mostra notevole interesse verso la scienza, di cui riceve i primi insegnamenti al ginnasio di Francoforte, dal professore Harald Schultz, che gli dava anche insegnamenti privati a casa.[1] Nell'estate del 1870 si trasferisce in Inghilterra, dove lavora nell'azienda tessile gestita dal padre fino all'anno seguente, quando inizia a studiare matematica e fisica all'Università Victoria di Manchester (allora chiamata Owens College), rispettivamente con Thomas Barker e Balfour Stewart.[1] Inoltre, insieme al futuro chimico Henry Enfield Roscoe inizia a intraprendere degli studi riguardanti l'idrogeno e l'azoto. Trascorre poi un anno all'Università di Heidelberg dove incontra Gustav Robert Kirchhoff; dopo aver conseguito il dottorato in data 25 febbraio 1873,[1] fa ritorno all'Owens College. Dopo un altro periodo di studi in Germania, con Wilhelm Eduard Weber e Hermann von Helmholtz, torna in Inghilterra, dove insieme a Norman Lockyer viene nominato a capo di una spedizione in Siam con l'obiettivo di fotografare la corona solare durante l'eclissi solare del 6 aprile 1875.[2]
Quando nel 1875 fa ritorno a Manchester inizia degli studi sull'elettricità e poi studia per cinque anni al Laboratorio Cavendish, dove conosce James Clerk Maxwell e John William Strutt. Nel 1881, invece, viene nominato professore del dipartimento di matematica dell'Università di Manchester,[3] e nel 1888 di quello di fisica.[4] Nel 1897 all'Università vengono donate 10 000 £ per la costruzione di un nuovo laboratorio di fisica, del cui progetto Schuster decide di occuparsi.[5] La costruzione del laboratorio inizia il 4 ottobre 1898. Nel 1907 si dimette dalla cattedra, venendo sostituito da Ernest Rutherford.[6]
Alcuni anni dopo, nel 1913, diventa membro sia della NAS che dell'American Philosophical Society.[7][8]
Muore il 14 ottobre 1934 a Berkshire ed è sepolto al Brookwood Cemetery.[9]
Schuster è noto per essere stato il primo studioso, nel 1898, ad aver utilizzato il termine antimateria,[10] in due lettere inviate alla rivista Nature, sostenendo l'esistenza di un sistema solare formato appunto da antimateria in cui anche la gravità era repulsiva.[11] Il fisico Subrahmanyan Chandrasekhar, invece, attribuisce a Schuster la scoperta della soluzione al problema del trasferimento radiativo, in seguito perfezionata da Karl Schwarzschild.[12]
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