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vino DOC veneto Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'Arcole è un vino DOC rosso e bianco delle province di Verona e Vicenza. La denominazione comprende vini rossi di grande carattere, quali il Merlot ed i Cabernet, anche riserva, e rossi di buona personalità come il Rosso Arcole. Bianchi di grande complessità vengono proposti con nome di vitigno, Pinot bianco, Pinot grigio, Chardonnay, Garganega e il Bianco Arcole.
Gli abbinamenti ideali sono con i prodotti tipici della zona Arcole DOC tra l'Adige, l'Alpone e il Guà, quali il radicchio, la polenta, le patate, la carne di qualità e soprattutto l'asparago.
Dalla vendemmia del 2000, nasce la nuova Doc Arcole. Con il riconoscimento della denominazione di origine “Arcole” pubblicata il 13/09/2000, per questa vasta zona ad alta tradizione viticola del veronese e del vicentino.
La penetrazione romana nell'area avvenne lungo le direttrici dell'Adige e della "via Porcilana", che si immetteva sulla via Postumia. La vite era coltivata in piccoli possessi e spesso in simbiosi con altre colture, sia nella zona collinare, sia in pianura, dove i tralci potevano essere sostenuti dai rami di altre piante.
In epoca medievale la coltivazione proseguì ad opera dei monaci benedettini a partire dall'abbazia di Villanova. Nel XIII secolo diversi articoli delle carte statutarie dei paesi della zona si riferivano alla coltivazione della vite, dimostrando l'importanza della produzione di vino nell'Est veronese e specialmente nella media pianura. Spesso, nei documenti, vengono descritti terreni "cum vineis sclaveis", cioè con viti potate, oppure "cum vineis majoribus", cioè lasciate crescere liberamente su sostegni arborei. Le viti erano tenute in grande considerazione sia dalla Repubblica di Venezia che dai rettori delle città, come attestano le "Regule" di Cologna Veneta, risalenti al 1432. A Cologna una sessantina di famiglie di possidenti terrieri sfruttarono l'abbondanza d'acqua dei fiumi con il sistema delle "seriole", per dissodare terreni abbandonati, sviluppando un'agricoltura basata sulle corti e costruendo ville e fattorie disseminate nel territorio. Nel 1770 vi fu istituita un'Accademia di agricoltura, poi abolita in epoca napoleonica, mentre sopravvisse quella di "agricoltura, scienze e lettere" di Verona, che contribuì allo sviluppo della cultura della vite nel territorio.
La zona di produzione interessa:
Il territorio si presenta uniformemente pianeggiante nella parte sud occidentale, secondo i caratteri tipici di una pianura alluvionale, mentre la zona collinare inizia con il rilievo Motta a San Bonifacio e ad oriente con una parte dei Colli Berici. L'area è caratterizzata dalla presenza di numerosi fiumi (l'Adige e i corsi d'acqua locali: Illasi, Alpone, Agno (torrente), Guà, Frassine e Fratta) e le acque hanno condizionato la stratificazione del terreno, con depositi alluvionali variamente distribuiti; dall'epoca del dominio veneto furono iniziate grandi opere idrauliche per eliminare il problema delle inondazioni periodiche, fino alla recente bonifica e costruzione degli argini.
La pianura risulta morfologicamente movimentata, per i fenomeni di erosione e sedimentazione di origine fluviale, dalla presenza di dossi, terrazzi e di scarpate con non più di una decina di metri di dislivello. I terreni presentano depositi sabbiosi, localmente con percentuali variabili di limo, e secondariamente ghiaiosi). Le aree ove affiorano dossi limoso-sabbiosi, che si sviluppano in varie direzioni, corrispondono alle antiche divagazioni del fiume stesso. Mentre i depositi limosi di origine lessinea presentano una colorazione marrone-rossastra, quelli di origine atesina invece assumono una colorazione marrone chiaro-nocciola.
L'area vicentina si caratterizza per i depositi alluvionali di colore rosso scuro del torrente Frassine, derivanti dal dilavamento di dolomie marnose, basalti, porfidi, calcari gessosi, sovrapposti ai terreni formati nell'epoca quaternaria dal ghiacciaio Adige-Sarca.
La zona collinare ad ovest dei Colli Berici, tra i comuni di Sarego, Lonigo, Orgiano e Sossano, è costituita da terreni provenienti da rocce calcaree dell'eocene superiore e dell'oligocene, le quali, a seconda del diverso grado di decomposizione subita, hanno dato luogo a terre di natura molto varia: dal tipo rosso, fortemente argilloso e decalcificato, a quelle del tipo prevalentemente biancastro, friabile, sassoso, calcareo, arido.
L'area dell'Arcole Doc presenta un clima relativamente omogeneo di tipo continentale, con estati molto calde e afose e inverni rigidi e nebbiosi. Le temperature massime si collocano fra la seconda decade di luglio e la prima di agosto e le minime fra la prima e la terza decade di gennaio. L'escursione termica annua è abbastanza elevata, mentre la piovosità risulta contenuta anche se ben distribuita durante l'anno.
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