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Imprenditore e dirigente sportivo argentino Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Antonio Vespucio Liberti (Buenos Aires, 2 agosto 1901 – Buenos Aires, 28 novembre 1978) è stato un imprenditore e dirigente sportivo argentino di origini italiane, a più riprese presidente del Club Atlético River Plate.
Figlio d'immigrati genovesi, al momento del suo ingresso nel settore dirigente del River era tanto giovane che dovette inizialmente rinunciare poiché minorenne.[1] Fu per la prima volta presidente del club nel 1933; fino al 1935 mantenne l'incarico, che poi ricoprirà per altri quattro mandati: 1939, 1943-1952, 1960-1964 e 1966-1969.[2] Fu anche presidente del Torino nel 1956-1957, dal 14 gennaio al 18 febbraio 1957.
Durante la sua gestione il River Plate visse svariati periodi di successo, grazie anche al contributo economico di cui Liberti si rese protagonista: versò infatti ingenti cifre per portare al club giocatori stranieri di fama, attingendo al mercato di Uruguay, Brasile e Spagna.[2] Tra le principali opere cui diede l'impulso durante la presidenza ci fu la costruzione dell'Estadio Monumental, la cui prima pietra fu posta il 25 maggio 1935. Quando la società calcistica iniziò a vivere delle difficoltà in campionato (mancò il titolo per diciotto anni) fu nominato console generale a Genova.[2] Otto anni dopo la sua morte, avvenuta nel 1978, lo stadio "Monumental" da lui finanziato gli fu intitolato.
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