Antonio Galardo (militare)
militare e prefetto italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Antonio Galardo (San Paolo, 9 febbraio 1897 – Roma, 19 gennaio 1951) è stato un militare e prefetto italiano.
Antonio Galardo | |
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Nascita | San Paolo del Brasile, 9 febbraio 1897 |
Morte | Roma, 19 gennaio 1951[1] |
Dati militari | |
Paese servito | Regno d'Italia Repubblica Sociale Italiana |
Forza armata | Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale Guardia Nazionale Repubblicana |
Specialità | Fanteria d'assalto |
Grado | Console (MVSN) Colonnello (GNR) |
Guerre | Guerra d'Etiopia - Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna dei Balcani Fronte orientale (1941-1945) Campagna d'Italia (1943-1945) |
Battaglie | Seconda battaglia difensiva del Don Battaglia di Arbuzovka |
Comandante di | 2ª Legione CC.NN. "Superga" 63ª Legione CC.NN. d'Assalto "Tagliamento" |
Decorazioni | Medaglia d'argento al valor militare |
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Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Nel 1940 comandò il 36º battaglione d'Assalto "Cristoforo Colombo" di Genova sul fronte greco[2]. Nel 1942 era nella provincia di Lubiana al comando della 2ª Legione CC.NN. "Superga" incorporata nel Raggruppamento tattico CC.NN ''"Montagna"'' al comando del generale Renzo Montagna.
Alla fine del 1942 ebbe il comando della 63ª Legione CC.NN. d'Assalto "Tagliamento" e reparti della 9ª Divisione fanteria "Pasubio", sul fronte russo.
Galardo, ferito ben tre volte,[3] nel gennaio 1943 fu rimpatriato su un treno ospedale a causa delle numerose ferite[4]. Galardo subì l'amputazione del piede che si era congelato.
Capo della Provincia di Cuneo
Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana e divenne colonnello della Guardia Nazionale Repubblicana. Nominato prefetto dal governo della Repubblica Sociale Italiana il 29 febbraio 1944 fu subito collocato a disposizione, finché non fu nominato capo della Provincia[5] di Cuneo l'8 giugno 1944 mantenendo la carica fino all'aprile 1945[6][7][8]. Giorgio Pini Sottosegretario al Ministero dell'Interno nel governo repubblicano nel suo giro ispettivo a Cuneo descrisse il prefetto Galardo come "elemento solido, serio, ma un po' impedito dalla mutilazione e da non perfette condizioni di salute"[9] Nella provincia di Cuneo Galardo istituì una guardia civica composta da soprattutto da ex militari sbandati della ex 4 armata, in buona parte meridionali impossibilitati a rientrare nelle proprie città[10].
Dopo la proclamazione della repubblica partigiana di Alba, nell'ottobre 1944, insieme a Lorenzo Tealdy, vice federale fascista di Torino, si recò ad Alba per parlamentare con il maggiore "Mauri" al fine di ottenere la resa incruenta della città e consegnandosi poi volontariamente come ostaggio quando la trattativa proseguì e "Mauri" si recò ad un incontro con l'alto commissario per il Piemonte Paolo Zerbino[11].
Il 24 aprile 1945, insieme al federale Dino Ronza guidò la colonna fascista che abbandonò Cuneo raggiungendo Strambino dove era stato deciso il concentramento delle truppe della RSI per consegnare le armi agli Alleati.
Morì a Roma il 1º gennaio 1951 per malattia contratta in servizio.
Onorificenze
«Comandante di gruppo di battaglioni, due volte ferito da pallottola e colpito da congelamento, desisteva dal ricovero ospedaliero per partecipare alla difesa di un importante e vitale caposaldo conteso aspramente al nemico per ventun giorni. Animato solo da elevato senso del dovere e da indomito coraggio si faceva portare ove più violenta era la lotta per incitare i suoi con l'esempio. Ferito una terza volta continuava nella brillante azione di comando sino a quando si rendeva urgente un intervento chirurgico- In ospedale subiva l'amputazione di un arto inferiore fiero di averlo donato alla Patria. Luminoso esempio di eroiche virtù del soldato italiano.»
— Fronte russo-Cerkowo 26 dicembre 1942-15 gennaio 1943[12]
— Fronte russo-Cerkowo 26 dicembre 1942-15 gennaio 1943[12]
Note
Bibliografia
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