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Antonio Drammis dei Drammis (Brescia, 12 ottobre 1895 – Lechemti, 27 giugno 1936) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra d'Etiopia.
Antonio Drammis dei Drammis | |
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Nascita | Brescia, 12 ottobre 1895 |
Morte | Lechemti, 27 giugno 1936 |
Cause della morte | Caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito Regia Aeronautica |
Arma | Artiglieria |
Anni di servizio | 1915-1936 |
Grado | Capitano osservatore d'aeroplano |
Comandanti | Vincenzo Magliocco |
Guerre | Guerra d'Etiopia |
Battaglie | Eccidio di Lechemti |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Scuola allievi ufficiale di complemento di Modena |
dati tratti da Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare[1] | |
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Nacque a Brescia il 12 ottobre 1895.[1] Nel gennaio 1915 si arruolò nel Regio Esercito, assegnato al 6º Reggimento artiglieria da fortezza.[2] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio dello stesso anno, fu subito operante in zona di combattimento.[2] Aspirante ufficiale di complemento nel mese di ottobre, nel gennaio 1916 fu promosso sottotenente, e nell'ottobre dello stesso anno tenente.[2] Partecipò ai combattimenti fino alla fine della guerra, venendo poi messo in congedo. Richiamato in servizio verso la fine del 1920, entrò in servizio permanente effettivo nel giugno 1921, conseguendo in quel periodo la laurea in giurisprudenza presso l'università di Torino.[2] Assegnato al 14º Reggimento artiglieria pesante campale, dal novembre 1925 iniziò a frequentare la Scuola allievi ufficiale di complemento di Modena, e tre anni dopo fu assegnato in servizio al 6º Reggimento artiglieria pesante campale, restandovi anche dopo la promozione al grado di capitano (30 marzo 1928).[2] Nel maggio 1931 conseguì il brevetto di osservatore d'aeroplano, destinato poi a prestare servizio presso la 115ª Squadriglia da ricognizione.[2] Promosso primo capitano il 18 gennaio 1935, con l'inizio della guerra d'Etiopia fu destinato a prestare servizio in Africa Orientale Italiana, imbarcandosi a Genova il 1 maggio 1936, e sbarcando a Massaua, in Eritrea, esattamente dodici giorni dopo.[2] Da Massaua raggiunse Addis Abeba, dove entrò in servizio nella 34ª Squadriglia ricognizione terrestre.
Rimase ucciso nel corso dell'eccidio di Lechemti il 27 giugno 1936, e per onorarne il coraggio gli fu conferita inizialmente la Medaglia d'argento al valor militare, successivamente trasformata in Medaglia d'oro alla memoria.[1]
Una via di Brescia porta in suo nome.
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