Ankarapithecus
genere di animali della famiglia Hominidae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ankarapithecus è un genere fossile appartenente alla famiglia Hominidae, sottofamiglia Ponginae proposto nel 1957 dal paleontologo turco Fikret Ozansoy[1] sulla base di un frammento di mandibola da lui stesso rinvenuto nel 1955[2]. Al 2013 a questo genere è assegnata una sola specie, Ankarapithecus meteai.
Descrizione
Questo primate doveva essere piuttosto simile a un'attuale scimmia antropomorfa; in particolare, le dimensioni richiamavano quelle del bonobo (Pan paniscus), anche se di poco inferiori. Il peso doveva aggirarsi tra i 23 e i 30 chilogrammi. Il cranio era dotato di grandi orbite circolari, più simili a quelle degli scimpanzé e degli ominoidi africani estinti (come Proconsul) che a quelle degli asiatici orangutan e gli estinti Sivapithecus. La regione interorbitale, però, ricordava questi ultimi. Ankarapithecus possedeva un potente apparato masticatorio, e anche la dentatura era robusta: gli incisivi centrali erano grandi e i canini piccoli, mentre i molari erano ricoperti da uno spesso strato di smalto.
Olotipo
L'olotipo è rappresentato dal frammento di mandibola di un individuo di sesso maschile (sigla: MTA 2124) rinvenuto nel 1955 da Ozasoy[3] ed attualmente conservato presso il museo Maden Tetkik ve Arama Enstitusu di Ankara[4]. Ozansoy descrisse in dettaglio l'anatomia della mandibola e dei denti che rappresentano l'olotipo, evidenziando le analogie e le differenze nella dimensione e morfologia dei denti rispetto ad altri ominidi sia fossili che viventi[5][6][7].
Breve inquadramento della zona del ritrovamento
La zona del ritrovamento, il monte Sinap, è stata brevemente inquadrata da Ozansoy nel 1955[2][8]. Ozansoy distingue originariamente nell'ambito della serie del Sinap due diversi livelli: il Sinap superiore ed il Sinap inferiore, ulteriormente suddiviso in quattro strati[9][10]. La mandibola su cui Ozansoy baserà il genere Ankarapithecus è stato rinvenuta nello strato ‘c’ del Sinap inferiore[11]. Successivamente lo stesso Ozansoy assegna questo strato al Sinap medio[12]. La formazione Sinap è stata datata a circa 10 Ma[13][14][15][16]. In base a questa datazione è possibile affermare che Ankarapithecus è praticamente contemporaneo a Dryopithecus e Sivapithecus[17]. La regione della formazione Sinap all'epoca di Ankarapithecus doveva essere, sulla base dei reperti fossili rinvenuti, una savana boscosa calda[18]. La presenza di un ominoide in questo tipo di ambiente è di estremo interesse[19].
Reperti noti
All'olotipo si sono oggi aggiunti nel tempo altri reperti, tutti rinvenuti nella zona originale. Nel 1980 è stato rinvenuto il reperto siglato MTA 2125, comprendente un palato completo e buona parte della faccia; in particolare sono preservate le regioni nasale e zigomatica e parte dell'orbita destra[20]. Di grande interesse, per la maggiore completezza, il reperto siglato AS 500 rinvenuto nel 1996. AS 500 conserva buona parte della faccia e la mandibola di un individuo di sesso femminile con M3s completamente emersi. La mandibola è stata rinvenuta circa 20 cm sotto il cranio: sebbene non fosse articolata con quest'ultimo il ritrovamento al medesimo livello stratigrafico, le dimensioni e le caratteristiche dei denti suggeriscono l'appartenenza al medesimo individuo. La faccia comprende buona parte dei premascellari, della mascella, delle ossa zigomatiche, lacrimali e nasali oltre che porzioni dello sfenoide, dei palatini e del frontale, incluso una porzione della linea temporale destra[21]. In funzione delle dimensioni delle orbite[22] il peso di questo individuo è compreso tra 23 e 29 kg (rispettivamente in funzione dell'altezza e della larghezza delle orbite)[23], valore confrontabile con quello delle femmine di bonobo.
Autonomia del genere
L'autonomia del genere Ankarapithecus rispetto a Sivapithecus è stata oggetto di un lungo dibattito. Diversi autori hanno infatti considerato in passato Ankaropithecus meteai come semplice sinonimo di Sivapithecus indicus[24] oppure lo hanno descritto come Sivapithecus metaei, riconducendo alla sua variabilità anche i reperti greci assegnati a Ouranopithecus macedonensis[25]. L'attento studio comparato dell'anatomia dei reperti di Ankarapithecus noti al 1996 (ovvero l'olotipo e MTA 2125) ha permesso nel 1998 agli antropologi David R. Begun ed Erksin Güleḉ di determinare l'indipendenza a livello generico di Ankarapithecus[26], proposta sistematica che ha trovato verifica nello studio dei reperti trovati successivamente.
Filogenesi
Le caratteristiche dei resti ossei disponibili suggeriscono una affinità con l'orango[27].
Note
Wikiwand - on
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.