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prodotti audiovisivi mediante disegni animati o animazioni a passo uno Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'animazione è una tecnica che crea la percezione di movimento, tramite l'esposizione dello spettatore ad immagini proposte in rapida successione temporale.[1][2] E contrariamente a quanto creduto per tanto tempo, l'animazione in generale nel cinema e in TV, non sono basati sulla cosiddetta persistenza della visione o sul fenomeno phi (che oggi risultano concetti obsoleti e fraintesi, risalenti rispettivamente al XIX secolo e all'inizio del XX secolo), ma sul meccanismo del movimento apparente a corto raggio o short-range apparent motion, come affermano gli ultimi studi fisiologici e neurologici sulla percezione[3].
L'animazione viene solitamente prodotta mediante cartoni animati o animazioni a passo uno. Gli animatori sono le figure professionali che si dedicano alla creazione delle animazioni. Le animazioni, disegnate su carta, oppure prodotte con la computer grafica, possono essere fruite tramite una vasta gamma di metodi, a partire dal semplicissimo flip-book (un blocchetto di fogli), ai macchinari del precinema, alla pellicola cinematografica, al video, e sino ai sistemi digitali di ogni tipo oggi in commercio.
La percezione del movimento, tramite l'animazione, viene prodotta esattamente come per i film, mediante la rapida successione di immagini fisse che, superando il tempo di percezione dell'occhio umano[4][5] (approssimabile al valore minimo di 10 Hz, ovvero 10 fotogrammi al secondo), restituisce la percezione di un apparente movimento continuo, invece delle singole immagini fisse.
La frequenza di successione delle immagini si misura in fotogrammi[6] al secondo (fps); in passato, il valore minimo accettabile era considerato di 12 fps, al quale però l'immagine può presentare un effetto non propriamente fluido e continuo e per questo motivo, in seguito, si è preferito considerare come minimo naturale 16 fotogrammi al secondo. Invece, i valori standard sono diventati presto, 24 fps per il Cinema, 25 fps per i sistemi televisivi europei (PAL) e 29,97 fps per il sistemi televisivi americano e nipponico (NTSC)[7][8].
Nel corso della storia sono state utilizzate varie tecniche per realizzare l'animazione di immagini; si presentano qui le principali.
L'animazione tradizionale è la tecnica classica dei disegni animati, chiamata anche cell animation; i cell sono fogli di rodovetro, fogli lucidi sintetici di acetato, usato per sovrapporre le parti da animare a quelle fisse.
Nota a livello internazionale come stop-motion[12]. Questa tecnica anziché impiegare disegni eseguiti a mano, utilizza delle fotografie realizzate su un modellino/pupazzo, di qualunque natura o materiale, che viene movimentato dagli animatori fra una fotografia e l'altra. Il fatto di coinvolgere dei reali oggetti fisici, e non degli oggetti disegnati manualmente, ha permesso l'uso di questa tecnica anche nella comune cinematografia, per la quale ha rappresentato la prima fonte di effetti speciali. Alcune delle tecniche elencate sotto si distinguono più per i materiali usati che per la differente metodica.
Anche l'animazione al computer ha sviluppato diverse tecniche e varianti, unite principalmente proprio dall'utilizzo del computer[24].
Le immagini sono create e/o modificate nel computer usando grafica bitmap o grafica vettoriale. La lavorazione al computer include e integra tutte le varie tecniche manuali, come la sovrapposizione, il morphing, lo onion skin, e il rotoscopio.[25]
Le forme animate nascono come modelli tridimensionali composti da poligoni[26], per poi essere manipolate da un animatore attraverso il rigging, un vero e proprio sistema di ossa che permette il movimento del personaggio e che può essere realizzato con varie tecniche. Quindi il solido viene rivestito con delle texture per creare la somiglianza con vari materiali. Infine il solido viene posto in una scenografia (a volte creata con la tecnica del Matte painting[27]) anch'essa creata in 3D e il tutto viene illuminato. Questa tecnica è giunta ad uno stadio molto avanzato, ed è oggi impiegata per la realizzazione degli effetti speciali nei film live-action e per la creazione di interi lungometraggi, come ad esempio fanno i Pixar Animation Studios, lo studio DreamWorks Animation, lo studio Sony Pictures Animation.
Il Motion capture[28] permette, attraverso speciali tute dotate di sensori e in un ambiente monitorato da ricevitori e telecamere, di registrare i movimenti realizzati da attori reali comprese le espressioni facciali. Questi movimenti vengono poi adattati sui modelli digitali che assumono dei movimenti e un'espressività molto più realistica e precisa, rispetto ad un'animazione manuale realizzata con il rigging. Questa tecnica di ultima generazione viene molto utilizzata per gli effetti speciali nei film live-action (come Jurassic World, dove la motion capture è stata utilizzata per le animazioni dei dinosauri impersonati da attori reali), più raramente nelle animazioni dei videogiochi e quasi mai nei lungometraggi animati.
Altri tipi di animazione sono:
Vari sono i festival dedicati all'animazione di immagini:
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