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entità malvagia dello zoroastrismo e dell’antroposofia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Nello zoroastrismo, Angra Mainyu[1] (traslitterazione dall'avestico Aŋra Mainiiu, in pahlavico Ahreman e Arimane, in fārsì Ahriman) è il nome dello spirito malvagio guida di una schiera di demòni indicati come daēva.
È una entità spirituale malvagia e distruttrice, l'avversario di Ahura Mazda, lo spirito del bene che guida degli angeli indicati come Ameša Spenta.
L'origine di Angra Mainyu è dibattuta dagli studiosi. Alcuni lo intendono come una creatura spirituale celeste del dio unico creatore Ahura Mazdā e a lui successivamente ribellatasi per libera scelta.
«La teologia di Zarathustra non è 'dualista' in senso stretto, poiché Ahura Mazdā non è messo a confronto con un 'anti-dio'; l'opposizione si esplicita, all'origine tra i due Spiriti. D'altra parte è più volte sottintesa l'unità tra Ahura Mazdā e lo Spirito Santo (Y., 43:3; ecc.). Insomma il Bene e il Male, il santo e il demone procedono entrambi da Ahura Mazdā, ma poiché Angra Mainyu ha scelto liberamente la sua natura e la sua vocazione malefica, il Signore non può essere considerato responsabile della comparsa del Male.»
«Non è necessario attribuire ad Ahura Mazdā la paternità dello Spirito Distruttore. Come ha suggerito Gershevitch, basta pensare che il Signore Saggio abbia generato lo Spirito, probabilmente sotto forma di due Spiriti (diremmo noi); ma questi si sono differenziati soltanto- e qui sta il punto fondamentale- per loro libera scelta»
Altri studiosi lo intendono invece come un essere originario contrapposto fin dall'inizio dei tempi al Dio unico Ahura Mazdā[2].
«Come si è detto, è certamente il dualismo -un dualismo eminentemente etico- il tratto più caratteristico ed originale del pensiero di Zoroastro. Esso ne completa, quasi giustificandola sul piano logico, la visione tendenzialmente monoteistica. [...] In realtà l'insegnamento gathico dev'essere propriamente definito dualistico nella sua ispirazione di fondo: esso si presenta come un "monoteismo dualistico" in cui il potere divino è limitato, per così dire, dalla presenza del Male su un piano che precede e trascende quello della vita materiale, che da tale presenza è a sua volta pesantemente e drammaticamente condizionata.»
Studiosi[3] ritengono che la figura di Angra Mainyu sia equivalente alla figura di Satana; nell'antica religione Mazdeista infatti, Angra Mainyu era l'angelo caduto che scelse liberamente la sua natura e la sua vocazione malefica, divenendo un'entità malvagia e distruttrice, guida di una schiera di angeli malvagi che si trascina con sé (chiamati Daeva) e contrapposti al Dio unico (chiamato Mazda) che viene assistito dai suoi 7 angeli del bene (spiriti santi il cui capo è Spenta Mainyu e gli altri 6 sono chiamati Ameša Spenta), e nello stesso identico modo nella successiva religione ebraica Satana era l'angelo caduto, divenendo un'entità malvagia, guida di una schiera di angeli malvagi che si trascina con sé (chiamati Demoni) e contrapposti al Dio unico (chiamato Yhwh) che viene assistito dai suoi 7 angeli del bene (con Michele alla guida di altri 6) evidenziando il fin troppo ovvio spunto che la popolazione ebraica aveva tratto nel periodo dopo il ritorno dall'esilio in Babilonia (VI secolo a.C.).
Le forze malvagie possono essere maschili o femminili. I seguaci del demone femminile Drud ("menzogna", "inganno") erano detti drugwan. Lo spirito maligno della cupidigia e dell'ira Aēshma ("devastatore") è divenuto, nel libro biblico di Tobia (3, 8) il diavolo Asmodeo che uccide i sette mariti di Sara nella prima notte di nozze, fino a quando Tobia non lo caccia via con l'aiuto dell'arcangelo Raffaele.[4]
Voltaire lo cita nel Dizionario filosofico alla voce "Bene (Tutto è bene)".[5]. Giacomo Leopardi, nell'inno Ad Arimane (abbozzo del 1833), lo definisce «Re delle cose autor del mondo, arcana malvagità, sommo potere e somma intelligenza, eterno dator dei mali e reggitor del moto».
Rudolf Steiner attribuirà ad Arimane una natura malvagia da identificare con quella mefistofelica o satanica, distinguendolo così da Lucifero.[6] Egli ne parla nel suo trattato esoterico sulla scienza occulta a proposito dell'era post-atlantica:
«L'uomo, invece di vedere il mondo nel suo vero aspetto, scorgeva delle immagini illusorie e dei fantasmi, e non era esposto soltanto all'influsso luciferico, ma anche all'influsso di questi altri esseri, ai quali abbiamo già più sopra accennato, e alla guida dei quali può essere dato il nome di Arimane, perché così fu chiamato più tardi dalla civiltà persiana: Mefistofele è la stessa entità.»
Secondo Steiner, mentre Lucifero opera occultando nell'uomo le sue facoltà spirituali interiori che gli consentirebbero di prendere coscienza della propria essenza animica, Arimane agisce sulle sue percezioni esteriori, sulle sensazioni e sui sensi, nascondendogli la percezione delle forze spirituali responsabili dei fenomeni naturali di cui l'uomo in origine aveva chiara percezione e cognizione.[7]
Una forza malefica ancora più antica di Arimane è infine quella degli Asura, che comincerebbe a far sentire i suoi influssi solo a partire dall'epoca attuale e sempre più in avvenire.[8][9]
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