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storico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Andrea Graziosi (Roma, 19 gennaio 1954) è uno storico italiano.
Graziosi è nato a Roma nel 1954. Ha frequentato il Liceo classico Umberto I di Napoli, conseguendo la maturità classica nel 1972. Si è laureato con lode in Economia all’Università di Napoli Federico II con Augusto Graziani, studiando anche problemi del lavoro con Vittorio Foa.
Grazie a una borsa del CNR ha poi condotto ricerche di storia americana e del lavoro a Pittsburgh e Yale con David Montgomery, e di storia sovietica con Lisa Foa in Italia e Moshe Lewin alla University of Pennsylvania. In quegli anni espande anche i suoi interessi di ricerca alla storia intellettuale e rurale, grazie a Michael Confino, e alla storia politica delle lingue, sotto l'influenza di Riccardo Picchio. Dal 26 aprile 2023 collabora come editorialista al quotidiano La Repubblica. Ricercatore di storia economica dal 1983 e professore di storia dell’Europa orientale all’European University Institute nel 1997-1998, è ordinario di storia contemporanea a Napoli dal 2000, associé del Centre d’Etudes du monde russe, Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales dal 1995 e Fellow dell’Harvard Ukrainian Research Institute e del Davis Center for Russian and Eurasian Studies sempre a Harvard dal 2008. Ha inoltre insegnato anche alle università di Yale, Mosca e Harvard. Dal 1991 partecipa alla stagione di ricerca permessa dall'apertura degli archivi ex-sovietici, e nel 1993 fonda con Oleg Chlevnjuk la serie Dokumenty sovetskoi istorii, per cui sono usciti a Mosca quasi 20 volumi. È stato presidente della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (SISSCO) dal 2007 al 2011.Nel 2011-2013 è stato presidente del GEV (gruppo esperti di valutazione) dell'Area 11 (Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche) come esperto dell'ANVUR. Dal 2014 membro del consiglio direttivo ANVUR, ne diventa vicepresidente nel 2015 e presidente nel 2016. Scaduto il mandato nel 2018 è tornato alla ricerca e all'insegnamento universitario.
Dopo aver studiato economia e storia del lavoro in Italia e negli Stati Uniti, dall’inizio degli anni Ottanta si è dedicato agli studi di storia sovietica, fondando e dirigendo dal 1989 al 2001 il Seminario europeo di storia russa e sovietica, sostenuto da diverse Università e fondazioni italiane, francesi e statunitensi. Nel 1992 ha fondato a Mosca la serie Dokumenty sovetskoi istorii anch’essa sostenuta da alcune delle principali Università e istituzioni di ricerca europee e statunitensi, e dal 1999 al 2003 dal progetto Critical Edition of Sources for the Study of the Soviet State and Society dell’Unione europea, diretto da Graziosi e articolato in équipe di ricerca in numerosi archivi russi e ucraini. Nella serie, ora prodotta in collaborazione con gli Archivi di stato russi, sono già apparsi 18 volumi. È stato più volte coordinatore nazionale di progetti 40% e PRIN, sin da quando era ricercatore e l’ultima volta nel 2008.
Dal 2004 partecipa al progetto Twentieth-Century Ukraine: New Documentation, New Interpretations” (Harvard Ukrainian Research Institute) e dal 2007 al 2010 è stato membro del Consiglio scientifico del Progetto Religione e società in Kazakhstan dell’Istituto per le Ricerche di storia sociale e religiosa, nonché del Comité scientifique international del progetto Les Archives Sonores de l’Europe du Goulag, Agence Nationale de la Recherche (2008-2009). Ha pubblicato saggi di ricerca nelle principali riviste specialistiche del settore, monografie in Francia (Nouvello Clio, Press Universitaires de France, Noir sur Blanc), Stati Uniti (Praeger, Harvard), Canada, Russia (Rosspen) e Ucraina, e curato l’edizione critica di numerose raccolte di documenti in diversi paesi. Dopo aver completato la sua Storia dell’Unione sovietica (due volumi, Il Mulino, 2007-2008), apparsa in versione ridotta in Francia e in Russia, ha cominciato a dedicarsi a una storia politica delle lingue nel XIX e XX secolo e delle teore e della pratiche della classificazione umana.[1]
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