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incapacità delle persone di operare mediante un computer Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Per analfabetismo informatico (in inglese digital illiteracy) si intende l'incapacità delle persone di operare mediante un computer, di leggere, scrivere e reperire criticamente informazioni in Internet. Il grado di analfabetismo informatico può variare a seconda dell'età, sesso, religione, abitudini e nazione. Un analfabeta informatico non è solo chi non conosce la tecnologia, ma anche l'individuo che ignora la terminologia di settore, essendo questa ampiamente utilizzata da tutti i mezzi di comunicazione di massa.[1] Un fattore che può aumentare l'analfabetismo informatico è la tecnofobia, ovvero la paura o il rifiuto irrazionale verso ogni dispositivo tecnologico.[2]
L'analfabetismo informatico è soggetto ad un cambiamento nel tempo anche per uno stesso individuo: una persona può diventare analfabeta informatico a causa del rapido e costante avanzamento della tecnologia. L'analfabetismo informatico può non essere percepito come un problema immediato per la persona che non nutre alcun interesse verso le nuove tecnologie. Saper usare gli strumenti digitali di comunicazione rientra nel bagaglio culturale voluto dalla Commissione europea a Lisbona nel 2000 per i propri cittadini.
L'analfabetismo informatico può essere
Gli indicatori che vengono utilizzati per valutare il grado di analfabetismo informatico sono:
La Commissione Europea si è proposta tre obiettivi da conseguire entro il 2010:
La Commissione Europea intende inoltre raggiungere i seguenti quattro obiettivi:
Secondo il rapporto Istat del 2009, in Italia oltre un milione e settecentomila giovani tra i 15 e i 29 anni non hanno mai utilizzato il PC negli ultimi dodici mesi. Differenze culturali e geografiche influenzano questo dato: la percentuale è quasi doppia nell'Italia meridionale rispetto a quella settentrionale, e circa quadrupla tra i figli di operai, rispetto a chi ha genitori manager o professionisti. La mancata disponibilità di un computer in casa e di linee di connessione a banda larga rappresentano ulteriori ostacoli. La scuola non riesce a contrastare l'analfabetismo informatico in quanto, sempre secondo l'Istat, tra i 6 e i 17 anni, solo 4 ragazzi su 10 utilizzano il pc a scuola. Secondo una ricerca Nielsen presentata nel settembre 2009, solo il 55% degli italiani usa internet. Risulterebbe che solo il 34% lo usa in maniera attiva e consapevole, mentre gli altri si limitano a effettuare ricerche acritiche, passive. I cosiddetti "nativi digitali" ne costituirebbero, secondo la ricerca, la maggioranza.
Le cause dell'analfabetismo informatico in Italia possono essere individuate nei seguenti fattori:
L'alfabetizzazione digitale permette di comprendere e analizzare meglio i messaggi e i contenuti mediatici; contribuisce, inoltre, a salvaguardare il pluralismo e l'indipendenza dei mezzi di comunicazione. Consente di esprimere opinioni diverse in rappresentanza di vari gruppi sociali e favorisce lo sviluppo dei valori di tolleranza e di dialogo. È importante imparare ad usare il computer concentrandosi sui contenuti, sui bisogni delle persone e del territorio, sugli obiettivi di un progetto, di una comunità (scuola, turismo, sociale, attività produttive, arte, tempo libero, stranieri, giovani, anziani, associazioni ecc.). In questo modo l'informatica diventa lo strumento per l'incontro e il confronto con gli altri. Sono necessari strumenti informatici semplici, facilmente utilizzabili, con un'adeguata assistenza agli utenti e a un costo accessibile a tutti.
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