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film del 1949 diretto da Joseph L. Mankiewicz Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Amaro destino (House of Strangers) è un film del 1949 diretto da Joseph L. Mankiewicz, presentato in concorso al 3º Festival di Cannes.[1]
Amaro destino | |
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Richard Conte e Susan Hayward in una scena | |
Titolo originale | House of Strangers |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1949 |
Durata | 101 min |
Dati tecnici | B/N |
Genere | noir, drammatico |
Regia | Joseph L. Mankiewicz |
Soggetto | Jerome Weidman |
Sceneggiatura | Philip Yordan |
Produttore | Sol C. Siegel |
Fotografia | Milton R. Krasner |
Montaggio | Harmon Jones |
Musiche | Daniele Amfitheatrof |
Interpreti e personaggi | |
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È ispirato al romanzo I'll Never Go There Anymore scritto da Jerome Weidman nel 1941.
Gino, aiutante barbiere, riesce a compiere una scalata al successo che lo porta a capo di un’onoratissima banca. Tuttavia, colpito da uno scandalo, si ritrova a dover chiedere aiuto ai figli che lo abbandonano quasi tutti: l’unico a immolarsi è Max, che nel tentativo di salvare il genitore si ritrova in galera per sette anni. E sarà il padre stesso a rivelargli la crudele realtà: a incastrarlo è stato uno dei fratelli invidiosi. A questo punto Max mediterà la vendetta.
Festival di Cannes 1949: miglior interpretazione maschile a Edward G. Robinson.
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