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scrittrice britannica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ali Smith (Inverness, 24 agosto 1962) è una scrittrice britannica.
Ali Smith nasce il 24 agosto 1962, ultima di cinque figli di una famiglia operaia, padre britannico e madre irlandese. Cresce a Inverness in una casa popolare[1].
Dopo la scuola dell'obbligo studia ad Aberdeen, dove nel 1984 consegue la laurea in lingua e letteratura inglese. Dal 1985 al 1990 frequenta il Newnham College di Cambridge per un dottorato di ricerca in Modernismo americano e irlandese che però non conclude, preferendo dedicarsi alla scrittura di opere teatrali che saranno messe in scena all'Edinburgh Festival Fringe e al Cambridge Footlights.
Nel 1990 si trasferisce a Glasgow dove lavora come docente di letteratura scozzese, inglese e americana presso l'Università di Strathclyde, attività che lascerà nel 1992 perché colpita dalla sindrome da fatica cronica. Convinta di non essere portata per l'insegnamento accademico, torna a Cambridge e si concentra sulla scrittura[2]. Svolge anche attività di freelance per il quotidiano The Scotsman.[3]
Nel 1995 pubblica il suo primo libro, Free Love and Other Stories, una raccolta di 12 racconti vincitrice del Saltire First Book of the Year award e dello Scottish Arts Council Book Award .
Nel 2009 dona il racconto Last (precedentemente pubblicato sul Manchester Review Online) al progetto Oxfam Ox-Tales, quattro di antologie di racconti scritti da 38 dei più noti autori del Regno Unito, editi da Green Profile. La sua storia è stata pubblicata nella collezione Fuoco, dedicata alla campagna per il controllo degli armamenti.[4]
Nel 2016 diventa sostenitrice di Refugee Tales[5], un progetto di sensibilizzazione sulla situazione di molti rifugiati e migranti detenuti nel Regno Unito a tempo indeterminato, che prevede la pubblicazione di loro racconti e periodiche marce di operatori umanitari, attivisti e migranti da un centro di detenzione all'altro.[6][7]
Tra il 2016 e 2020 pubblica una tetralogia di romanzi ispirati alle quattro stagioni. Ognuno dei libri rende omaggio a quattro donne artiste: Autunno (2016) a Pauline Boty, Inverno (2017) a Tacita Dean, Primavera (2019) a Barbara Hepworth, Estate (2020) all'italiana Lorenza Mazzetti, autrice de Il cielo che cade e cofondatrice del movimento cinematografico Free Cinema nell’Inghilterra degli anni Cinquanta.[8][9]
È autrice di numerosi romanzi, raccolte di racconti, la maggior parte dei quali tradotti in italiano. Hotel World (2001) ha vinto lo Scottish Arts Council Book of The Year Award, l'Encore Award[10] ed è stato finalista al Booker Prize e all'Orange Prize.
Nel 2022 è stata insignita del Premio di Stato austriaco per la letteratura europea[11].
Vive a Cambridge e scrive regolarmente articoli e recensioni per The Scotsman e per il Times Literary Supplement.
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