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nobile curdo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ali Mardan Khan (in lingua persiana علی مردان خان, in lingua urdu علی مردان خان) (... – aprile 1657[1]) è stato un nobile e militare curdo[2][3][4], che fu al servizio degli scià safavidi Abbas I e Safi, e poi sotto il sovrano moghul Shah Jahan. Era figlio di Ganj Ali Khan e dopo aver consegnato la città di Kandahar e parte dei territori più orientali dei safavidi ai moghul nel 1638, prestò servizio con distinzione nell'amministrazione dell'impero moghul, guadagnandosi i più alti onori della corte.
Ali Mardan Khan fu il governatore safavide di Kandahar e, poiché era in arretrato con le entrate fiscali, fu convocato da Shah Tahmasp per comparire a corte, ma non ci andò. Dopo essere stato dimesso dall'incarico, chiese l'assistenza del governatore di Kabul e del comandante di Ghazni. Nel 1638, consegnò Kandahar ai moghul e si rifugiò a Delhi. Ricevette tutti gli onori e Shah Jahan ha regalò un lakh di tanka (moneta dell'epoca) per se stesso e due lakh per gli ufficiali del suo esercito. Venne nominato governatore di Kashmir, Kabul[5][6] e Lahore.
Successivamente ricevette il titolo di Amir al-Umara (Emiro degli emiri), nel 1639, e divenne Haft Hazari, comandando un'armata di 7.000 uomini.
Venne poi nominato viceré del Punjab che a quell'epoca andava da Kabul a Delhi.
La tomba di Ali Mardan Khan si trova a Mughalpura Road a Lahore in Pakistan. È dedicata al suo nome una residenza universitari a Lahore.[7]
Esiste una località che porta il suo nome, "Bagh-e-Ali Mardan Khan", a Srinagar in Kashmir.
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