Alessandro Mendini
architetto, designer e artista italiano (1931-2019) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Alessandro Mendini (Milano, 16 agosto 1931 – Milano, 18 febbraio 2019[1]) è stato un architetto, designer e artista italiano.
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Biografia
Laureatosi in Architettura al Politecnico di Milano nel 1959, dalla fine degli anni settanta fu tra i rinnovatori del design italiano, sia come intellettuale teorico sia come membro autorevole del gruppo Alchimia. Lavorò quindi per numerose aziende quali Alessi[2] (creando tra l'altro il cavatappi Alessandro M), Venini[3], Bisazza[4], Cartier[5], Hermès, Vacheron Constantin, Supreme NYC, Swatch[6], Swarovski, Tucano[7], ecc.
Molto conosciuti sono anche i suoi mobili, tra i quali la collezione Museum Market del 1993 e la poltrona Proust, esposta in diverse collezioni permanenti quali la Triennale Design Museum e il Museo delle arti di Catanzaro[8][9].
Diresse molte riviste di architettura tra le quali Domus, Casabella e Modo da lui stesso fondata.
Nell'anno 1989 fondò insieme al fratello Francesco l'Atelier Mendini[10].
Svolse più volte il ruolo di consulente per l'urbanistica di alcune amministrazioni locali in Corea del Sud e in Italia assieme a Franco Summa[11].
Collaborò con l'azienda Samsung allo scopo di creare alcune watchfaces per il loro smartwatch di punta: il Gear S2.
Riconoscimenti
Alessandro Mendini ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui il premio del design industriale italiano Compasso d'Oro nel 1979; nel 1981 insieme allo Studio Alchimia e nel 2014 per il lavoro della sua vita[12][13][14].
Il suo lavoro fu oggetto di esposizioni museali[15], citate in articoli e saggi. Per il valore della sua opera venne nominato Chevalier des Arts et des Lettres in Francia. Ricevette l'onorificenza dell'Architectural League di New York, la laurea honoris causa al Politecnico di Milano e l'European Prize for Architecture Awards nel 2014[16].
Il 2 novembre 2022 il suo nome è stato iscritto tra i cittadini illustri del Famedio di Milano [17][18] al Cimitero Monumentale.
Nel 2024, dal 13 aprile al 10 novembre, la Triennale di Milano con la Fondation Cartier pour l’art contemporain gli ha dedicato una vasta mostra retrospettiva con oltre quattrocento opere in esposizione, dal titolo Io sono un drago ispirato ad uno dei suoi più celebri autoritratti. [19] [20]
Architettura
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Progettò e realizzò numerosissimi edifici pubblici sia in Italia che in vari paesi del mondo. Delle sue opere si ricordano tra le altre:
- la Torre dell'Orologio a Gibellina
- il Groninger Museum nei Paesi Bassi[21]
- la Torre del Paradiso a Hiroshima (Giappone)
- il Museo della Ceramica a Incheon, Corea[11][22][23]
- sede coreana della Triennale di Milano, Incheon, Corea[11]
- la nuova piscina olimpionica a Trieste
- le stazioni Salvator Rosa, Università e Materdei della metropolitana di Napoli[24][25]
- il Teatro Comunale Pietro Aretino di Arezzo
Design industriale
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Realizzò famosi arredi nel settore del design industriale, tra i quali:
- la Poltrona di Proust[26] per Alchimia Edizioni (1978)
- la maniglia Tebe per Olivari (1992)
- il cavatappi Anna G per Alessi (1994) (ispirato dal volto e dalla silhouette dell'amica designer Anna Gili)
- la maniglia Aurora per Olivari (1994)
- il cavatappi Alessandro M per Alessi (2003)
- la maniglia Venere per Olivari (2003)
- la maniglia Time per Olivari (2004)
- la maniglia Space per Olivari (2004)
- la lampada Amuleto per Ramun (2010[11])
- la poltrona Magis Proust per Magis (2011)
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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