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pittore, cartellonista, disegnatore, caricaturista italiano (1880-1964) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Aldo Mazza (Milano, 6 luglio 1880 – Gavirate, 26 luglio 1964) è stato un pittore, pubblicitario e illustratore italiano.
Era figlio di Adelio, ragioniere e poeta dialettale, e nipote del pittore di scuola romantica Giuseppe Mazza (1817-1884), che aveva avuto come maestro Francesco Hayez. Anche suo prozio Salvatore, fratello di Giuseppe, era pittore, caricaturista e animalista, ed anche scrittore e critico d'arte. Aldo Mazza crebbe in un'atmosfera segnata dall'arte e dal patriottismoː suo padre e suo zio avevano partecipato alla difesa di Milano, contro gli austriaci del maresciallo Josef Radetzky. All'Accademia di Brera ebbe come maestro Cesare Tallone. Si dedicava alla pittura e intanto illustrava libri per bambini, per l'editore Vallardi. Ideò i disegni satirici per La partenza del crociato[1].
Il primo incarico come autore di vignette satiriche lo ebbe dal "Guerin Meschino", testata con la quale collaborò per più di venti anni; disegnò anche per "Il Numero", per "L'Illustrazione Italiana", per "Il Secolo" (dal 1924) e per "Il Pasquino". Era legato al gruppo dei caricaturisti del "Frigidarium". Partecipò alla "Grande Mostra Italiana di Caricatura e di Umorismo", nel 1914, organizzata dal giornale "Il Numero". Nel 1983, a Milano, fu allestita la mostra La satira politica nei disegni di Aldo Mazza.
Lavorò come cartellonista soprattutto per la ditta bolognese Chappuis, per le Arti grafiche Bertarelli e per la Ricordi, realizzando una sessantina di manifesti, fra pubblicitari e politici; ideò inoltre cartelloni teatrali, calendari (famoso quello del 1917, per dell'Unione Cooperativa di Milano) e cartoline in cromolitografia. Titoli di alcuni suoi cartelloni: Birra Italia, Lubrificanti Shell, Articoli per la Fotografia Ganzini, Biciclette Bianchi, La Rinascente, Credito Italiano, Magazzini Vittoria.
Disegnò su cartolina una campagna pubblicitaria della Shell e durante la Grande guerra realizzò cartoline per il Prestito Nazionale. Un gruppo consistente di suoi manifesti, realizzati durante la Grande guerra, come Non lasciatemi mancare le munizioni! (1917), sono a Roma, alla Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea. In un cartellone del 1918 è raffigurato un bambino nudo, elmetto sulla testa, che raccoglie con la scopa soldatini vestiti con uniformi austriache. Altri manifesti di Mazza si conservano alla Biblioteca comunale centrale di Milano.
Aldo Mazza presentò all'esposizione di Torino del 1911 un ritratto di sua moglie. Il suo dipinto Del Vespero, influenzato dal divisionismo, fu esposto alla Biennale di Venezia del 1906. Nel 1924, alla Villa Reale di Monza, partecipò alla Mostra del ritratto femminile contemporaneo. Ottenne una mostra personale alla Galleria "Pesaro" a Milano, nel 1935. Suoi dipinti furono presentati all'Accademia di Belle Arti di Brera e alla I Mostra internazionale d’arte coloniale, a Roma. I suoi soggetti preferiti erano le figure femminili, i paesaggi, le composizioni floreali. Del 1912 è “Ritratto di donna in tunica nera” (proprietà Belotti-La Villa).
Nel 1978, alla Galleria Internazionale di Varese, alla mostra Amore di terra varesina, sono stati esposti ritratti dipinti da Mazza. Nel 1983, a Milano, si allestì la mostra La satira politica nei disegni di Aldo Mazza.
Una collezione di calendari e di cartoline è alla Civica raccolta delle stampe Achille Bertarelli, a Milano. La collezione di manifesti pubblicitari di Ferdinando Salce (circa 25.000 pezzi, raccolti dal 1895 al 1962), oggi al Museo nazionale Collezione Salce conta decine di manifesti di Aldo Mazza. Lettere e documenti che lo riguardano si conservano nel Fondo Vespasiano Bignami, alla Biblioteca d'Arte del Castello Sforzesco.
Al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, nel 1975, per legato testamentario di Paola Farnesi, vedova di Aldo Mazza, arrivarono in blocco: l'arredamento completo della sala da pranzo dell'appartamento di Paola Farnesi in Milano, piazza Duse n. 1, e 12 dipinti di Aldo Mazza, insieme ad alcuni dipinti di Salvatore e di Giuseppe Mazza. I quadri di Aldo Mazza sono:
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