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avvocato italiano (1921-2001) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Alberto Predieri (Torino, 7 marzo 1921 – Courmayeur, 16 agosto 2001) è stato un giurista, economista e dirigente d'azienda italiano.
Sottotenente degli alpini, partì nel 1942 in Russia con la 3ª divisione Julia, riuscendo a salvarsi nella successiva ritirata del gennaio 1943. Era figlio del generale Alessandro Predieri, caduto nell'ottobre 1942 sul fronte di el Alamein (Egitto).
Laureatosi in Giurisprudenza nel 1943 nell'Università di Bologna, iniziò l'attività scientifica e didattica nel 1947-48 come assistente di Piero Calamandrei presso la Cattedra di Diritto processuale civile della Facoltà di Giurisprudenza di Firenze, collaborando ad alcuni lavori sulla Costituzione e sui partiti politici.
Successivamente insegnò Diritto costituzionale e Diritto pubblico dell'economia nell'Università di Siena e nella Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Firenze.
Nel 1975 fonda, con altri, il Fondo per l'Ambiente italiano (FAI), una fondazione senza scopo di lucro per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici.
Trasferitosi nel 1987 alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università La Sapienza di Roma, vi insegnò Diritto pubblico generale. Nel 2001 tale Università gli ha poi conferito il titolo di “Professore Emerito”.
Avvocato di fama e prestigio internazionale, ha trattato davanti alla Corte Costituzionale numerosi giudizi su questioni di notevole rilievo giuridico; ha ricoperto importanti cariche nei Consigli di amministrazione di molte società di rilievo nazionale e internazionale. Nel luglio 1992 fu nominato dal Governo Commissario liquidatore dell'EFIM e confermato da tutti i Governi successivi fino al 1997, quando gli subentra un suo storico collaboratore: Alberto Bianchi.
Nell'ottobre 1993 depositò presso la Procura della Repubblica di Milano una denuncia a carico di più di 40 dirigenti, inerente a gravi irregolarità contabili nei bilanci, che definì "sicuramente manipolati con vendite intragruppo arricchite di plusvalenze". A seguito di questa iniziativa, presero avvio le inchieste di Milano e Roma riferite inizialmente alla controllata Alumix e all'investimento della Techint a Porto Marghera[1].
Vice Presidente della Cassa di Risparmio di Firenze, è stato a lungo Presidente della Fondazione Cesifin ("Centro per lo studio delle istituzioni finanziarie"), di cui è stato ideatore e promotore. Dopo la sua scomparsa, nel 2001, la Fondazione - promossa dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze - è stata a lui dedicata.
Ha scritto molte opere tra cui:
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