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albero motore dalla caratteristica forma dovuta alle manovelle sui cui perni s'infulcrano le bielle Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'albero a gomiti, od albero a collo d'oca[1], è un albero motore dalla caratteristica forma dovuta alle manovelle sui cui perni s'infulcrano le bielle.
Ogni perno (alloggiamento della testa di biella) è connesso alla sua manovella tramite i bracci di manovella e viene abbracciato dalle bronzine racchiuse fra testa di biella e cappello di biella oppure viene abbracciato da un cuscinetto sul quale ruota la testa di biella. L'albero trasforma così il moto armonico dei pistoni in moto circolare grazie al movimento trasmessogli dalle bielle e lo trasferisce alla presa di potenza collocata di solito in corrispondenza del volano usato per smorzare la pulsazione tipica del motore endotermico a movimento alternativo.[2]
All'uopo ogni manovella è contrappesata da banda opposta a quella del perno di manovella; il gruppo braccio più contrappeso è detto maschetta. Alloggia nel basamento e poggia sui supporti di banco tramite i perni di banco di cui è dotato, generalmente l'appoggio è su cuscinetti a guscio sottile. Nella maggior parte dei motori un'estremità è collegata al volano e l'altra alla puleggia che aziona i servizi ausiliari, che cambiano a seconda del tipo di motore, come la dinamo o l'alternatore, la pompa dell'olio, la catena o la cinghia di distribuzione per azionare l'albero a camme.
Gli alberi a gomiti possono essere di due tipi:
Inoltre a seconda della peculiarità del motore possono essere singolo quando viene usato un solo albero motore per il motore, multipli, quando c'è la necessità di più alberi motore, inoltre possono essere necessari più alberi motore per cilindro, come nel caso dei motori ad alberi contrapposti o due alberi motore per pistone, dove si hanno due alberi contro-rotanti per pistone in modo da ridurre al minimo le forze laterali del pistone.
Il suo processo di produzione industriale più classico ed utilizzato è la fucinatura in acciaio (quale l'acciaio 18NiCrMo5) oppure la fusione in ghisa a grafite sferoidale[3][4]. Invece per applicazioni dove sono richiesti poche unità, come nelle competizioni si utilizza la realizzazione dal pieno, che permette anche un migliore controllo dimensionale[5].
Si preferisce impiegare perni di banco e di manovella di buon diametro e limitare la corsa dei pistoni per ottenere la migliore rigidità dell'insieme, molto importante nei motori di elevate prestazioni.
Al fine di migliorare il comfort del mezzo e le prestazioni e la durata dei componenti del motore sono necessarie le seguenti considerazioni.
Per i motori a quattro tempi o i motori a 2T unidirezionali a carter umido o secco ci sono degli accorgimenti specifici:
Per i motori a due tempi con carter pompa ci sono degli accorgimenti specifici:
Nei motori pluricilindrici le varie unità possono lavorare in vari modi.
Questo perché l'inerzia dell'albero motore (coppia inerziale), che è esponenziale al crescere del regime operativo ha andamenti diversi a seconda della loro disposizione, difatti tale coppia viene disturbata durante il normale funzionamento del motore.
Quando nei motori a quattro tempi vi è la combustione e la successiva espansione, si ha un favoreggiamento di tale coppia, mentre nella fase di scarico si ha nuovamente una resistenza dovuta al volume dei gas di scarico e alla loro inerzia, invece quando si ha l'aspirazione si ha sempre una resistenza dovuta alla depressione da generare per richiamare la miscela fresca, in questo caso la forza resistente si sviluppa poco dopo il termine dell'incrocio delle valvole (sia valvole d'aspirazione che di scarico aperte), quando comprime la miscela fresca, la coppia inerziale dell'albero motore viene contrastata dalla resistenza alla compressione della miscela fresca.
Per quanto riguarda i motori a due tempi a carter pompa, dove l'albero è soggetto a minori variazioni e sollecitazioni, infatti quando si ha l'espansione si ha anche la compressione nel carter pompa, avendo così due forze che si contrastano (la forza dell'espansione diminuisce, la forza della compressione aumenta), mentre nella fase di scarico si ha sempre ancora una forza residua della combustione, ma che decresce molto rapidamente, mentre la forza della compressione continua ad aumentare, raggiungendo il PMI (durante la fase di travaso) tale pressione nel carter riduce l'effetto dell'inerzia del pistone riducendo così anche la forza trasmessa alla biella e all'albero motore, durante la fase di travaso la forza di compressione del carter pompa decresce rapidamente, mentre rimane ancora un minimo di forza da parte dei gas combusti, al termine del travaso si avrà una ridotta forza a contrastare quella dell'albero motore, ma che aumenterà rapidamente poco prima della chiusura della luce di scarico e che aumenterà ulteriormente fino alla fase d'espansione.
Nel confronto si avrà che nel motore a due tempi si passerà gradualmente da una coppia che favorirà l'inerzia dell'albero motore a una forza che lo contrasta, per ricominciare violentemente da capo, mentre nel motore a quattro tempi si ha prima una coppia che favorirà l'inerzia dell'albero motore, per passare più o meno rapidamente -a seconda del tipo di distribuzione- ad una forza resistente, passare poi ad un'influenza ridotta (sempre resistente) ed infine ritornare ad avere una resistenza, per ricominciare violentemente da capo.
Il verso di rotazione dell'albero a gomiti è importante soprattutto nelle motociclette per poter aumentare o diminuire l'effetto giroscopico.
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