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Albergo dei Poveri (Genova)

palazzo di Genova Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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L'Albergo dei Poveri è un edificio situato in piazza Emanuele Brignole, nel quartiere di Castelletto, a Genova.

Fatti in breve Localizzazione, Stato ...
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Storia

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La più antica rappresentazione dell'intero complesso, precedente al 1676
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Dipinto primo ottocentesco dell'albergo

La sua prima edificazione si ebbe nel 1652 per volere di Emanuele Brignole che, assieme a Oberto Della Torre, fu scelto dalla Repubblica di Genova per seguire la costruzione di un nuovo ricovero o rifugio dove ospitare i poveri della città[1]. A quattro anni dall'apertura del cantiere, nel 1656, i lavori furono sospesi a causa di una violenta epidemia di peste che decimò la popolazione genovese e i borghi vicini. A causa della strage compiuta dalla malattia i lavori si avviarono a una sospensione ormai certa e solo la spontanea donazione dello stesso Brignole - che secondo alcune fonti ammontò intorno alle 100.000 lire dell'epoca - fecero sì che l'opera di edificazione potesse riprendere.

Il 9 aprile 1657 si ebbe la deliberazione per edificare la Chiesa e mettere la prima pietra, "in onore della Beata Vergine della Concezione e per l'Albergo dei Poveri di Carbonara". Tuttavia il 31 agosto 1666 una nuova istanza del "Magistrato dei Poveri" ancora sollecitava i membri della Repubblica di Genova rispetto al voto fatto dieci anni prima a sostegno del progetto, esortandoli a somministrare il fondo necessario per erigere la Chiesa nell'Albergo dei Poveri fuori delle porte di Carbonara.[2] Nel 1670 Emanuele Brignole commissionò a Giovanni Battista Carlone un imponente affresco, che fosse visibile da tutta Genova, collocato nella parte alta della facciata principale dell'edificio; scoloritosi nei successivi secoli, il quadro che funse da modelletto, in ottimo stato di conservazione, è presente nella collezione del 1966 di Banca Carige.[3] Con Decreto del 23 agosto 1684, si dichiarò l'Albergo dei Poveri esente dalle gabelle (imposte).[2]

Soprattutto nei primi anni della costruzione l'albergo fu utilizzato per altri scopi, specie dopo il bombardamento navale della flotta francese nel 1684. Qui si rifugiarono i rappresentanti della repubblica genovese trasferendo provvisoriamente all'interno dell'edificio gli antichi e pregiati beni pubblici genovesi quali il tesoro di San Lorenzo e le ceneri di san Giovanni Battista.

Affinché il complesso giungesse all'aspetto moderno si impiegarono quasi duecento anni, poiché l'edificio fu più volte ampliato, in particolare negli anni 1667, 1689 e 1702. Solo nel 1835 l'edificio assunse l'attuale aspetto.

Nell'ultimo decennio del XX secolo all'edificio è stata data una destinazione più moderna, grazie alla nascita di un nuovo tipo di assistenza agli anziani bisognosi. Una parte del complesso nell'ala orientale dell'edificio è stata inoltre adibita ad aule e uffici di diverse facoltà dell'Università degli Studi di Genova.

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Struttura

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Pianta dell'Albergo dei Poveri (1847)
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Interno dell'Albergo dei Poveri

Il complesso

Secondo alcune fonti il progetto originale dell'edificio, quello del 1652, è opera dell'architetto Stefano Scaniglia di Sampierdarena che, assieme a Giovanni Battista Ghiso e altri tecnici, adattò il palazzo alle caratteristiche morfologiche del terreno di costruzione; l'albergo è infatti situato fra le pendici del monte Galletto e la collina di Carbonara. Nel corso del XIX secolo verranno costruite le strade d'accesso attraverso l'esteso giardino del palazzo.

Il complesso - a pianta quadrilatera - si presenta con un lungo prospetto, formato da due corpi laterali avanzati e uno centrale mosso, concluso da un imponente frontone. Al centro del primo piano è presente la chiesa con intorno i quattro grandi cortili interni.

La chiesa

L'albergo è ricco di pregiate opere artistiche pittoriche e scultoree. All'interno della chiesa, dedicata della Beata Vergine della Concezione[2] e a unica navata, si può ammirare un dipinto raffigurante l'Ascensione del pittore Domenico Piola oltre che ad alcuni altari marmorei; sull'altare maggiore, scolpito da Francesco Schiaffino, è presente una statua dell'Assunta dello scultore Pierre Puget di Marsiglia. A sinistra dell'altare maggiore, nei pressi dell'ingresso che immette in quello che anticamente era la "Chiesa degli Uomini", sotto una lapide senza nome è sepolto, per sua volontà, il fondatore Emanuele Brignole.

La quadreria

All'interno della quadreria sono presenti diversi dipinti quali un polittico del pavese Pier Francesco Sacchi (attualmente presso il locale museo diocesano); il Ritratto di Emanuele Brignole di Giovanni Bernardo Carbone. Sono inoltre conservati dipinti di Giovanni Battista Paggi, Giovanni Andrea De Ferrari, Orazio De Ferrari - autore di un Presepe mistico con san Francesco - e di vari pittori della scuola fiamminga del Seicento.

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