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Alì Babà è una tragédie lyrique di Luigi Cherubini su libretto di Mélesville ed Eugène Scribe. La storia si basa sul racconto Alì Babà e i quaranta ladroni (Le mille e una notte). Fu rappresentata per la prima volta all'Opéra di Parigi il 22 luglio 1833.
Alì Babà, o I quaranta ladroni | |
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Titolo originale | Ali Baba, ou Les quarante voleurs |
Lingua originale | francese |
Genere | tragédie lyrique |
Musica | Luigi Cherubini |
Libretto | Mélesville (Joseph-Anne-Honoré Duveyrier) ed Eugène Scribe |
Fonti letterarie | Alì Babà e i quaranta ladroni |
Atti | prologo e quattro atti |
Prima rappr. | 22 luglio 1833 |
Teatro | Opéra Garnier di Parigi |
Personaggi | |
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Il libretto è l'arrangiamento di un lavoro del 1793 del padre di Mélesville, Koukourgi, non rappresentato.[1] L'opera ebbe un successo di stima, ma piacque molto al musicologo François-Joseph Fétis, secondo cui conteneva pezzi di grande bellezza.[1] La musica si caratterizza per una grande varietà di forme musicali, e qualche aspetto, come l'assenza di pezzi chiusi o l'uso dell'orchestra, ha fatto intravedere anticipazioni dello stile di Wagner.[2]
Personaggio | Interprete[3] |
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Alì Babà | Nicolas-Prosper Levasseur |
Délia | Laure Cinti-Damoreau |
Morgiane | Marie-Cornélie Falcon |
Nadir | Adolphe Nourrit |
Aboul-Hassan | Alexandre-Aimé Prévost |
Calaf | Jean-Étienne-August Eugène Massol |
Ours-Kan | Henri-Bernard Dabadie |
Thamar | Prosper Dérivis |
Phaor | - |
Nadir è innamorato di Délia, figlia del ricco mercante Alì Babà, ma dispera di poterla sposare perché è povero. Alì Babà ha promesso Délia all'esattore capo Aboul-Hassan. Nadir però trova casualmente un tesoro nascosto in una caverna da una banda di ladroni e chiede la mano di Délia. Alì Babà vuole conoscere il segreto della ricchezza di Nadir e si fa condurre nella caverna, dove rimane intrappolato e viene catturato dai ladroni.
Nel frattempo i ladroni si sono impossessati di un carico di balle di caffè di contrabbando che Alì Babà voleva nascondere ad Aboul-Hassan, furioso al pensiero di non potere avere Délia, e hanno rapito la stessa Délia. I ladroni chiedono poi un riscatto per rilasciare Alì Babà e tentano di assaltare l'abitazione del mercante nascondendosi nelle balle di caffè. La situazione sembra volgere al peggio per Nadir e i suoi, ma giunge Aboul-Hassan con i suoi soldati, ordina che vengano bruciate le balle e arresta i capi della banda.
1963 - Wladimiro Ganzarolli (Alì Babà), Teresa Stich-Randall (Delia), Orianna Santunione (Morgiane), Alfredo Kraus (Nadir), Paolo Montarsolo (Aboul-Hassan), Piero De Palma (Calaf), Lorenzo Testi (Ours-Kan), Agostino Ferrin (Thamar), Virgilio Carbonari (Phaor) - Direttore: Nino Sanzogno - Orchestra e Coro del Teatro alla Scala di Milano - Registrazione dal vivo - LP: E.J. Smith «The Golden Age of Opera» EJS 393; Mauro R. Fuguette MRF C 05; Melodram MEL 170. CD: Nuova Era 2361/2[4][5]
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