Era famosa soprattutto in Europa, per aver interpretato molti film d'exploitation negli anni settanta.
Non si possiedono molte informazioni su di lei precedenti al suo ingresso nel mondo dello spettacolo.[10] Un'opinione comune ancora oggi è che fosse una transessuale.[6] Secondo alcuni si sarebbe chiamata George Wilson, sarebbe stato inizialmente un travestito, ma cambiò sesso a metà degli anni settanta e cominciò a lavorare in un quartiere a luci rosse di New York, cimentandosi anche in pellicole pornografiche.[11] Anche al regista spagnolo Mariano Ozores, che lavorò con lei nel 1979, venne detto che Ajita Wilson era una persona transessuale ("che si chiamava qualcosa come Estanislaw Colcoski e che era stato pompiere a Chicago") ma non ebbe mai la certezza che ciò fosse vero.[12][13]Sergio Bergonzelli, che la diresse in uno dei suoi film pornografici, conosceva una storia analoga.[14] Per Lina Romay, che lavorò con la Wilson in Macumba sexual, "era decisamente transessuale".[10] Il quotidiano La Stampa, in occasione della morte dell'attrice, accennò alle speculazioni sulla sua sessualità, ma le definì "voci inquietanti".[9]
Ajita Wilson nacque a Brooklyn[4] (o, secondo altre fonti, nel Michigan) da padre americano di colore e madre brasiliana bianca.[1][6][8] Venne scoperta dal fotografo Bill King che la fece diventare una modella internazionale e le permise di girare il mondo.[1][8] In seguito la Wilson decise di trasferirsi in Italia e si stabilì a Milano.[1] Nel 1976 prese parte al suo primo film, La principessa nuda di Cesare Canevari, basato sulla vita di Elizabeth di Toro.[1][6] Lavorò con molti registi di genere come Bruno Mattei, Joe D'Amato e Jesús Franco, in film erotici e in seguito pornografici. Molte delle sue pellicole italiane erano girate in due versioni, una censurata per il mercato nazionale, una più esplicita per il mercato estero.
Interpretò anche un ruolo minore nel violento poliziescoLuca il contrabbandiere, diretto da Lucio Fulci nel 1980. Negli ultimi anni si esibì come cantante.[6][9]Federico Fellini la volle per un ruolo ne La città delle donne, ma poi la lavorazione del film venne temporaneamente sospesa e lei prese altri impegni. Avrebbe inoltre potuto entrare nel cast di E la nave va, ma non poté perché impegnata con Detenute violente.[1][15] Morì a Roma nel 1987 all'età di 37 anni a seguito di un ictus cerebrale. La salma fu trasportata negli Stati Uniti e cremata secondo le disposizioni dell'attrice.[9]
La data di nascita non è univoca: secondo alcune fonti Ajita Wilson sarebbe nata nel 1951,[6] per altre nel 1979 avrebbe avuto 26 o 27 anni[2][7] (sarebbe nata, quindi, nel 1951, nel 1952 o nel 1953) oppure avrebbe avuto 28 anni nel 1981[8] (sarebbe nata, quindi, nel 1952 o nel 1953).
«Y todo fue bien y Andrés [Pajares] tan contento hasta que Bermúdez de Castro, muerto de risa, me confesó que la tal Ajita era un transexual operado, que se llamaba algo así como Estanislaw Colcoski y que había sido bombero en Chicago. [...] De todos modos, nunca he tenido la seguridad de que fuese verdad lo que me dijo Bermúdez de Castro [...]»
(ES) Andrés Pajares, Mis memorias... antes de que se me olviden, Editorial Almuzara.
«Ruedo mi escena y, al finalizar, Mariano [Ozores] me suelta asì, como no quiere la cosa, que Ajita no es una mujer, sino un transexual operado, que se llama algo así como Estanislaw Colcoski y que había sido bombero en Chicago.»
«Era un ex sergente di colore dei pompieri di una cittadina degli Stati Uniti. Poi cambiò sesso e divenne donna, una donna, per la verità, bellissima. Una persona triste che non poteva godere né con gli uomini né con le donne.»