Adolfo Levi

storico della filosofia italiano (1878-1948) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Adolfo Levi (Modena, 20 agosto 1878Roma, 9 agosto 1948) è stato un filosofo italiano.

Biografia

Docente di storia della filosofia all'Università di Pavia dal 1922 fino al 1938, quando, in seguito all’approvazione delle leggi razziali fasciste, fu costretto a lasciare l’insegnamento. Nell'Università pavese è apposta una lapide in sua memoria[1]; la sua biblioteca privata è conservata nella Biblioteca di filosofia dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza"[2].

Opere principali

  • L'indeterminismo nella filosofia francese contemporanea, Firenze, Seeber, 1900
  • La fantasia estetica, Firenze, Seeber, 1913
  • Sceptica, Torino, Paravia, 1921
  • La filosofia di Giorgio Berkeley, Torino, Bocca, 1922
  • Il pensiero di Francesco Bacone, Torino, Paravia, 1925
  • La Filosofia di Tommaso Hobbes, Milano-Roma, Dante Alighieri, 1929
  • Storia della Filosofia romana, Firenze, Sansoni, 1949
  • Storia della sofistica, a cura di Domenico Pesce, Napoli, Morano, 1966
  • Il problema dell'errore nella metafisica e nella gnoseologia di Platone, a cura di Giovanni Reale, Padova, Liviana, 1970

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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