I passi che comprendono Giovanni4:10-26[6] vengono a volte citati col titolo Discorso dell'acqua viva o Gesù e la samaritana.[5][7] Il termine è inoltre usato quando si versa l'acqua durante le preghiere del Battesimo, invocando lo Spirito Santo, per esempio "Dalle il potere di diventare acqua di vita".[8][9]
"A colui che ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della vita.". Apocalisse22:1[11] successivamente dichiara: "Poi mi mostrò il fiume puro dell'acqua della vita, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello."
Nel Vangelo di Giovanni alcuni riferimenti all'acqua, come per esempio in Giovanni4:15[23], tradizionalmente identificano Acqua della Vita con la Spirito Santo.[5]
I passi che comprendono Giovanni4:10-26[24] e narrano l'episodio della samaritana vengono a volte citati come il "Discorso dell'Acqua della Vita", specialmente nei testi inglesi.[7] Tale Discorso è il secondo tra sette discorsi nel Vangelo di Giovanni che si collega ai "sette segni"[25] in questo vangelo.[26]
Un altro discorso, chiamato il "Discorso del pane della vita" appare in Giovanni6:22-59[27].[28] Per conto loro, ognuno dei discorsi sull'Acqua della Vita e sul Pane della Vita sono esempi essenziali dei "discorsi a tema unico" nel Vangelo di Giovanni.[29] Tuttavia questi due discorsi in Giovanni si complementano a vicenda per formare il tema di "Cristo è Vita".[7][30]
Secondo il teologoinglese William Edwy Vine (1873-1949), questo tema di "Cristo è Vita" si collega a Giovanni5:26[31] dove Gesù dichiara: "Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso", che riflette l'affermazione di Gesù di avere il potere di dare la vita, basato sulla sua relazione col Padre Eterno.[30] Tuttavia, sebbene in Giovanni3:16[32] Dio abbia concesso il dono della vita eterna ai credenti, la possibilità di perderla (ingrecoαπόληται?) rimane se uno rigetta Gesù - fonte di vita. Secondo Giovanni3:36[33]: "Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui."
Verso la fine del Vangelo di Giovanni (Giovanni20:31[34]), lo scopo di scrivere il Quarto Vangelo viene dichiarato "perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.".[35] Ciò viene spesso correlato a 1 Giovanni5:13[36]: "Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio."[37]
In conclusione, nell'interpretazione di Giovanni, Cristo può rivelare la Vita agli esseri umani perché è vita egli stesso.[38] Si confronti
«...la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi»( 1Giovanni 1:2, su laparola.net.)
con
«...e il Verbo era presso Dio»( Giovanni 1:1, su laparola.net.)
Saint Augustine & Edmund Hill, Homilies on the Gospel of John 1–40 (Works of Saint Augustine: A Translation for the 21st Century), 2009, p. 284. ISBN 1-56548-318-9
Sito Vaticano: Catechismo art. 1137: "...Infine, il «fiume di acqua viva» che scaturisce «dal trono di Dio e dell'Agnello» (Ap 22,1), uno dei simboli più belli dello Spirito Santo."
I sette segni del vangelo di Giovanni si riferiscono ai sette miracoli riportati nei primi dodici capitoli del Vangelo di Giovanni - cfr. The Cradle, the Cross, and the Crown: An Introduction to the New Testament by Andreas J. Köstenberger, L. Scott Kellum 2009, p. 305.
Esiste un consenso generale tra i biblisti che il vangelo di Giovanni si suddivide in quattro parti: una parte introduttiva ( Giovanni 1:18, su laparola.net.), il Libro dei segni ( Giovanni 1:19, su laparola.net. a Giovanni 12:50, su laparola.net.), il Libro dell'esaltazione ( Giovanni 13:1, su laparola.net. a Giovanni 20:31, su laparola.net.) e un epilogo (capitolo Giovanni 21, su laparola.net.). I sette segni sono: