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L'accordo franco-italiano (chiamato comunemente accordo Mussolini-Laval o trattato Mussolini-Laval) è stato un trattato stipulato tra il capo del governo e ministro degli esteri del Regno d'Italia Benito Mussolini e il ministro degli esteri della Repubblica francese Pierre Laval, firmato a Palazzo Venezia, a Roma, il 7 gennaio 1935.
Accordo franco-italiano | |
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Contesto | Vittoria dell'Italia della prima guerra mondiale e richiesta di territori nelle colonie, come stabilito dal Patto di Londra. |
Firma | 7 gennaio 1935 |
Luogo | Palazzo Venezia, Roma |
Condizioni | Cessione della Striscia di Aozou e di Rahayta dalla Francia all'Italia |
Parti | Italia Francia |
Firmatari | Benito Mussolini Pierre Laval |
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Il presupposto al trattato era il Patto di Londra, con l'Italia che rivendicava altri territori come "compensi coloniali" oltre all'Oltregiuba e al Sahara libico, già ceduti dalla Gran Bretagna all'Italia nel 1924 e nel 1926.
Venne ratificato dall'Assemblea Nazionale con una legge francese del 26 marzo 1935, mentre non fu ratificato dal Parlamento italiano.[1] L'accordo, oltre a prevedere uno scambio di territori, serviva a fare un fronte comune contro la Germania nazista e a dare all'Italia il via libera francese alla conquista dell'Etiopia[2].
Il trattato prevedeva:
Inoltre lasciava campo libero alle mire espansionistiche dell'Italia sull'Etiopia che poco dopo avrebbero portato alla Guerra d'Etiopia.
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