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La 3ª Divisione fanteria "Ravenna" fu una grande unità del Regio Esercito, operativa durante la seconda guerra mondiale. Era in particolare una divisione di fanteria da montagna, che si distingueva dalle analoghe unità di fanteria ordinarie per la trazione del Reggimento di artiglieria divisionale, che risultava composto da due gruppi someggiati e di uno carrellato, invece che di due ippotrainati ed uno someggiato e per l'utilizzo di salmerie invece che del classico carreggio. Con il progredire della guerra e la progressiva motorizzazione di una parte considerevole delle artiglierie divisionali, le divisioni da montagna divennero sostanzialmente indistinguibili dalle normali divisioni di fanteria, e la denominazione specifica andò progressivamente in disuso.
3ª Divisione fanteria "Ravenna" | |
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Stemma della 3ª Divisione fanteria "Ravenna" | |
Descrizione generale | |
Attiva | 25 marzo 1939 - 8 settembre 1943 |
Nazione | Italia |
Servizio | Regio Esercito |
Tipo | Divisione di fanteria da montagna |
Guarnigione/QG | Alessandria |
Battaglie/guerre | Seconda guerra mondiale |
Parte di | |
1940: III Corpo d'Armata 1941: XI Corpo d'Armata 1942-1943: II Corpo d'Armata | |
Reparti dipendenti | |
1942: 37º Rgt. fanteria "Ravenna" 38º Rgt. fanteria "Ravenna" 121º Rgt. artiglieria III Btg mortai da 81 1 Btg. cannoni controcarro 3º Btg. Genio 7ª Cp. sussistenza 128ª Colonna leggera sussistenza (mot.) 247ª Colonna leggera sussistenza (mot.) 12ª Cp. minuto mantenimento (mot.) 18ª Sez. Sanità 3ª Sez. trasporti 2ª Unità Trasporti 7ª Sez. mista CC.RR. 8ª Sez. mista CC.RR. 53° Ufficio Posta Militare | |
Comandanti | |
Degni di nota | Gen. D. Matteo Roux Gen. D. Edoardo Nebbia Gen. D. Francesco Du Pont |
Simboli | |
Mostrina | |
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la divisione partecipò alla campagna italiana di Russia e venne praticamente distrutta dall'Armata Rossa nel corso dell'operazione Piccolo Saturno, dal dicembre 1942 al gennaio 1943; i superstiti vennero rimpatriati in primavera.
L'unità trae origine dalla Brigata "Ravenna", costituita il 16 settembre 1859 sul 19º ed il 20º Reggimento fanteria e sciolta nel 1871. Il 25 marzo 1939 si ricostituisce come Divisione di Fanteria "Ravenna" (3ª) ad Alessandria, riunendo il 37º e 38º Reggimento fanteria "Ravenna" e l'11º Reggimento artiglieria "Ravenna".
Nel 1940, la divisione prese parte alla battaglia delle Alpi Occidentali contro la Francia; schierata nel settore Alta Roia-Gessi, raggiunse le posizioni di Cima Raus, Cima Cosse ed il villaggio di Fontan. Nell'aprile del 1941 la grande unità viene trasferita sul fronte jugoslavo, tra Caporetto e Santa Lucia d'Isonzo, partecipando ad operazioni di rastrellamento in territorio croato, per poi rientrare in Italia, prima nella zona di San Pietro del Carso, poi ad Alessandria.
Nell'estate del 1942, la divisione venne inviata sul fronte russo alle spalle del XXV Corpo d'armata, presso Losovaja. A metà luglio raggiunse la zona di Stalino ed il 25 Vorošilovgrad, per proseguire verso il Donec e il Don, dove la divisione assunse la responsabilità del settore compreso fra l'ansa di Mamon e la confluenza della Bogučarka. Qui prese parte, tra il 20 agosto e il 1º settembre, alla prima battaglia difensiva del Don, respingendo l'offensiva dei reparti sovietici. L'11 dicembre, sotto la pressione delle unità russe che avevano attaccato su tutto il fronte nell'ambito della seconda battaglia difensiva del Don, alcuni reparti della "Ravenna" furono costrette ad arretrare nei pressi dell'ansa di Verchnij Mamon, permettendo al nemico di aggirare la divisione e di raggiungere così Čertkovo, nelle retrovie. Dal 17 dicembre, l'unità arretrò fino a Vorošilovgrad e, riordinatasi, assunse dal 22 al 30 dicembre la difesa dei ponti sul Donec. Nei primi giorni del 1943 la divisione, mantenne le sue posizioni sulla riva destra del fiume fino al 24 gennaio, quando le unità corazzate russe sfondarono le linee in più punti e la divisione fu costretta a ripiegare, tra continui combattimenti, su Roven'ki prima e su Čertkovo. Qui il 15 gennaio la divisione tentò di rompere l'accerchiamento, raggiungendo il 17 la salvezza nelle retrovie presso Belovodsk. I resti della "Ravenna" rientrarono in Italia in aprile, dove venne riordinata ed impiegata nella difesa del territorio nazionale a Grosseto, in Toscana, in forza al II Corpo d'armata, fino all'armistizio dell'8 settembre 1943.
53º Ufficio postale
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