È la solita storia del pastore

brano d'opera di Francesco Cilea Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

È la solita storia del pastore, nota anche come Lamento di Federico, è un'aria dal secondo atto dell'opera L'arlesiana (1897) di Francesco Cilea, su libretto di Leopoldo Marenco.

Per la sua popolarità, l'aria è sovente inclusa nei recital operistici e in antologie discografiche del genere.

Testo

L'aria è cantata dal protagonista dell'opera, Federico (tenore), perdutamente innamorato di una ragazza di Arles – l'Arlesiana del titolo dell'opera, che non compare mai sulla scena – la quale, contrariamente alle apparenze, si è rivelata donna indegna poiché è già impegnata con Metifio.

Solo sul palcoscenico e col cuore infranto, Federico legge le lettere che la fanciulla ha inviato a Metifio e che provano il suo tradimento:

«È la solita storia del pastore...

Il povero ragazzo voleva raccontarla
E s'addormì.
C'è nel sonno l'oblio.
Come l'invidio!
Anch'io vorrei dormir così,
nel sonno almen l'oblio trovar!
La pace sol cercando io vo.
Vorrei poter tutto scordar!
Ma ogni sforzo è vano.
Davanti ho sempre
di lei il dolce sembiante.
La pace tolta è solo a me.
Perché degg'io tanto penar?
Lei! Sempre lei mi parla al cor!
Fatale vision, mi lascia!
Mi fai tanto male! Ahimè!»

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