Yamabushi
monaci eremiti giapponesi / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Con il termine yamabushi (山伏, 山臥? letteralmente: "colui che si trova/si nasconde tra le montagne"[1]) si indicano monaci asceti giapponesi che vivevano come eremiti tra le montagne e che un'antica tradizione considerava guerrieri invincibili, addirittura dotati di poteri soprannaturali. Essi seguivano principalmente la dottrina Shugendō, una combinazione di elementi buddisti e shintoisti. Per lo più solitari, formavano confederazioni sparse, talvolta associate a certi templi, e occasionalmente parteciparono anche a battaglie e scaramucce a fianco dei sōhei, dei ninja e dei samurai. Le loro origini possono essere fatte risalire agli "hijiri" solitari dell'VIII e del IX secolo.[2]
Nell'uso giapponese moderno, il termine yamabushi si riferisce ai praticanti dello Shugendō, una religione sincretista che, come già accennato, mescola elementi buddisti (nella versione esoterica della setta Shingon) e shintoisti, ponendo grande enfasi sull'ascetismo e sulle pratiche di resistenza fisica. Gli yamabushi dalle tuniche bianche, con indosso una tromba horagai (ricavata dalla conchiglia dello strombo), sono ancora una visione comune vicino al luogo santo dello Shugendō nelle Tre montagne di Dewa e tra le montagne sacre di Kumano e Omine.