Vincenzo Azzolini
economista italiano (1881-1967) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Vincenzo Azzolini (Napoli, 5 dicembre 1881 – Roma, 2 agosto 1967) è stato un economista italiano. Fu Governatore della Banca d'Italia dal 1931 al 1944, erede riconosciuto di Bonaldo Stringher, primo Governatore della Banca d'Italia. Il suo mandato da Governatore coincise in gran parte con il ventennio fascista[1].
Vincenzo Azzolini | |
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Governatore della Banca d'Italia | |
Durata mandato | 10 gennaio 1931 – 4 giugno 1944 |
Predecessore | Bonaldo Stringher |
Successore | Niccolò Introna come Commissario Straordinario della Banca d'Italia 5-6-44 4-1-45. Successore Governatore Luigi Einaudi 5-1-45 11-5-48 |
Direttore generale della Banca d'Italia | |
Durata mandato | 3 luglio 1928 – 9 gennaio 1931 |
Predecessore | Bonaldo Stringher |
Successore | Pasquale Troise |
Dati generali | |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Professione | Dirigente d'azienda |
Nel 1944 fu destituito dal suo incarico e accusato di tradimento per la consegna della riserva aurea italiana ai tedeschi. Accusa definitivamente annullata con sentenza dalla Corte di Cassazione il 14 febbraio 1948, con la motivazione che "...il fatto non costituisce reato".
L'oro del tesoro nazionale fu trasferito in Germania grazie alla presunta conoscenza dei comandi tedeschi della consistenza delle riserve auree, che impedì di mettere in atto l'idea di salvataggio proposta da Introna. Visse a carico della Banca d'Italia, che gli pagava ogni spesa familiare e si fece realizzare a Palazzo Koch un lussuoso appartamento del costo di oltre 2 milioni di lire di allora dove viveva con la famiglia servito da personale pagato dall'Istituto[2].
Azzolini riuscì a salvare i gioielli della Corona dei Savoia, depositandoli in forma privata presso la filiale della Banca d'Italia di piazza del Parlamento a Roma[3][4].