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Mount Athos (/ˈæθɒs/; in greco moderno: Ἄθως, [ˈa.θos]); è una montagna della penisola di Athos nella Grecia nord-orientale. Questa penisola, è la parte più orientale della più grande penisola Calcidica nella Macedonia centrale, e si protende per 50 km[1] nel Mar Egeo con una larghezza compresa tra 7 e 12 km e copre un'area di 335,6 km2. L'attuale Monte Athos ha pendii ripidi e densamente boscosi che raggiungono i 2.033 m. La penisola di Athos, a differenza di Sitonia e Kassandra, è una continuazione geologica dei monti Rodopi della Grecia settentrionale e della Bulgaria.[2]
Monte Athos | |
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Stato | ![]() |
Coordinate | 40°15′N 24°15′E40°15′N, 24°15′E |
Mappa di localizzazione | |
![Thumb image](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d7/Athos_-_from_NW.jpg/640px-Athos_-_from_NW.jpg)
I mari circostanti, soprattutto all'estremità della penisola, possono essere pericolosi. Nella storia dell'antica Grecia si registrano in quest'area ben due disastri che distrussero intere flotte: nel 492 a.C. Dario, re di Persia, perse 300 navi al comando del generale Mardonio. Nel 411 a.C. gli Spartani persero una flotta di 50 navi sotto l'ammiraglio Epiclea.[3]
Il Monte Athos ha una vasta rete di sentieri, molti dei quali risalgono al periodo bizantino. Molti in genere non sono accessibili al traffico automobilistico.[4]
Il Monte Athos è stato abitato fin dall'antichità ed è noto per la sua lunga presenza cristiana e le storiche tradizioni monastiche, che risalgono almeno all'800 d.C. durante l'era bizantina. A causa della sua lunga storia di importanza religiosa, dell'architettura agraria ben conservata all'interno dei monasteri e della conservazione della flora e della fauna intorno alla montagna, il Monte Athos è stato iscritto nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO nel 1988.[5]
Al presente, è riconosciuto anche come un importante centro del monachesimo ortodosso. Infatti, la montagna e la maggior parte della penisola di Athos sono governate come regione autonoma in Grecia dalla comunità monastica del Monte Athos, che è ecclesiasticamente sotto la giurisdizione diretta del Patriarca ecumenico di Costantinopoli. Il resto della penisola fa parte del comune di Aristotelis. Alle donne è vietato l'ingresso nell'area governata dalla comunità monastica, anche ai sensi della legge greca.[6]
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/87/Magnifying_glass_icon_mgx2.svg/18px-Magnifying_glass_icon_mgx2.svg.png)