Loading AI tools
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
John Cage (Los Angeles, 5 settembre 1912 – New York, 12 agosto 1992) è stato un compositore e teorico musicale statunitense.
John Cage | |
---|---|
Nazionalità | Stati Uniti |
Genere | Musica Contemporanea Musica Elettroacustica Musica Aleatoria Tecnica Estesa |
Periodo di attività musicale | 1931 – 1992 |
Cage fu una delle figure principali dell'avanguardia artistica del dopoguerra; i critici lo hanno lodato come uno dei compositori più influenti del ventesimo secolo.[1] La sua opera è centrale nell'evoluzione della musica contemporanea, della musica indeterminata, della musica elettroacustica e dell'uso non standard degli strumenti musicali.[2]
Cage è principalmente conosciuto per la sua composizione 4′33″ (1952), che viene eseguita in assenza di suono deliberato; i musicisti che eseguono l'opera sono immobili davanti al pianoforte e non fanno nulla a parte essere presenti per la durata specificata dal titolo.
John Milton Cage Jr. nacque a Los Angelese il 5 settembre 1912.
Il padre John Milton Cage, era un inventore. Alla sua figura sono legate alcune invenzioni degne di nota, come un sottomarino provvisto di motore a benzina, che pare avesse stabilito un record di permanenza sott'acqua durante il primo conflitto mondiale.[3]
La madre di John era Lucretia “Crete” Harvey, giornalista di discreto successo, già reduce da due matrimoni e dalla grande curiosità per l'arte.[4]
I genitori ebbero il merito di incoraggiare sempre l'artista a trovare la propria via, senza mai ostacolarlo con nessuna imposizione ideologica e professionale. L'educazione musicale del bambino fu inizialmente affidata alla zia materna Phobe, la quale lo introdusse allo studio del pianoforte. All'età di dodici anni, Cage ideò perfino un programma di musica per Boy Scout, presso la KFWB Radio di Hollywood, dove impartiva lezioni di piano; inoltre si iscrisse ad un coro per la chiesa al solo scopo di approfondire lo studio della vocalità. Era il 1928 quando, dopo aver concluso brillantemente gli studi di base, si iscrisse al Pomona College di Claremon, in California; ci restò per soli tre anni, dal momento che la passione per l'arte e la scrittura superò di gran lunga la voglia di proseguire gli studi.[5]
In questo periodo il giovane Cage accarezzò l'idea di diventare uno scrittore, come ricorda lo stesso in un'intervista a Paul Cummings: “ Al college ero sicuro che sarei diventato uno scrittore, ma ero altrettanto sicuro che il college non poteva essere di nessuna utilità ad uno scrittore, perché gli insegnati ci costringevano a leggere sempre gli stessi libri. Così riuscì a convincere mia padre e mia madre che, mi sarebbe stato assai più utile andare in Europa piuttosto che frequentare il college".[6] Diciottenne lascia il college per intraprendere un viaggio in Europa che gli farà conoscere Johann Sebastian Bach e le avanguardie artistiche, l’opera di Igor Stravinsky e soprattutto Erik Satie e Edgar Varese. Così, durante il soggiorno europeo, la musica diventa il suo interesse principale. Nel 1931 rientra in California e decide di dedicarsi a tempo pieno alla musica e inizia a studiare, prima con Henry Cowell e poi con Arnold Schönberg, teorico della dodecafonia. In un'intervista venne posta al maestro Arnold Schönberg la domanda se tra i sui allievi in America ci fosse qualcuno di veramente degno d'attenzione. La risposta fu subito negativa ma poi sorridendo disse: “Si, ce n'era uno”, fece il nome di John Cage e replicò: ”Naturalmente non è un compositore, ma è un inventore, di genio”.[7]
Nei primi anni 30 il compositore inizia a creare alcune prime opere che riscuotono grande successo: The Sonata for Clarinet (1933), dallo stile cromatico e dal ritmo variegato, complesso, non metrico, e Composition for Three voices (1934) sono gli esempi più rappresentativi. Le primissime composizioni di Cage sono di stampo seriale, principalmente a causa dell'influenza esercitata da Schönberg. Cage dapprima creò un sistema di due serie da 25 note e poi passò al classico sistema a 12 note ideato dal maestro. Queste opere risultano un curioso esempio di musica dodecafonica, in cui le serie vengono divise in sezioni o motivi senza variarle; mantenendole statiche in modo da creare dei “mosaici” che utilizzano tutte le trasposizioni, le inversioni e i retrogradi, e così via, senza mai limitarsi ad esporre la serie stessa.[8]
Nel 1936 trova lavoro a Seattle, alla Cornish School Of The Arts, come compositore di musiche per balletto e avvia la propria sperimentazione sulla musica percussiva.[9]
Nel 1937 alla Cornish School Of The Arts incontra Merce Cunningham, rivoluzionario coreografo pioniere della danza post-moderna, con cui instaurerà un sodalizio artistico e sentimentale, un'intesa di amicizia, fratellanza, rispetto e amore che durerà per tutta la vita. In questo primo periodo Cage si dedica quasi esclusivamente alla musica percussiva, dettata alla ricerca di soluzioni timbriche e ritmiche originali. È un interesse che si ricollega a Varèse e a Cowell.[10] In questo periodo le sue Opere sono caratterizzate da contrasti, variazioni e cambi di tonalità imprescindibili all’ascoltatore per cogliere la dinamicità e il mutamento del discorso musicale.[11]
Nel 1939 fonda alla Cornish School, un'orchestra di percussioni per cui compone la prima opera di successo First construction (in metal). In essa vengono usate largamente percussioni improprie come tazzine, cerchioni di auto, contenitori di latta. Nello stesso anno compone Imaginary landscape no. 1, un quartetto per un pianoforte, un piatto e due fonografi a velocità variabile. È una delle prime composizioni in cui compare la musica registrata. Il 16 maggio dello stesso anno il compositore prepara un concerto per percussioni in collaborazione con la moglie e la compagnia di ballo della celebre coreografa Martha Graham, dove è presente il ballerino Merce Cunningham.[12]
Nel 1940 gli viene commissionata una musica per il balletto Bacchanale. Qui per la prima volta sperimenta le diverse sonorità prodotte dal cosiddetto pianoforte preparato. La "preparazione" avviene inserendo vari oggetti: viti, chiodi o altri oggetti metallici puntuali, pezzi di gomma o altro materiale smorzante, lamelle o altri oggetti vibranti tra le corde del pianoforte così da modificare il timbro dello strumento e produrre suoni percussivi. [9]
Nei pezzi per pianoforte preparato c'è uno studio sulla casualità del timbro: il compositore indica la preparazione dello strumento ma non decide completamente il risultato sonoro della sua opera. Si generano suoni che suggeriscono il suono prodotto da un'orchestra di percussioni. È una provocazione nei riguardi dell'inviolabilità degli strumenti classici. Il pianoforte, strumento romantico per eccellenza, viene dissacrato con oggetti di uso quotidiano, la tradizione europea sbeffeggiata.[13]
Negli anni quaranta Cage e Merce si trasferiscono a New York dove, ospiti di Peggy Guggenheim e del pittore Max Ernst, entrano in contatto con la fervente avanguardia artistica della città. [14]
In questi anni Cage compone musica per balletti, organizza tour con la compagnia di danza e continua la composizione ritmica. Importante è il lavoro con ballerini e coreografi sulla correlazione tra musica e danza, e sulla ricerca di una relazione strutturale tra le due arti. Il lavoro a volte parte dalla coreografia e poi si aggiunge la musica, altre volte parte dalla musica. L'influenza della danza è importante per lo sviluppo di una musica intesa soprattutto in senso percussivo, e di conseguenza anche per l'invenzione del piano preparato.[9]
In questo periodo lo studio di una complessa struttura ritmica è protagonista e sovrasta l'armonia. Cage esplora anche il campo dei rumori, sperimentando nuovi tipi di strumenti, soprattutto percussioni, e conduce esperimenti con la musica elettronica. In linea con le avanguardie coeve utilizza formule matematiche per strutturare la composizione, ad esempio i rapporti basati sulla sezione aurea.[9]
Tra il 1946 e il 1948 scrive il suo lavoro per piano preparato più acclamato: Sonate e interludi. Sono venti pezzi, sedici sonate e quattro interludi, in cui Cage porta ad un livello di maggiore complessità la sua tecnica basata sulle proporzioni ritmiche: la struttura di ogni pezzo è definita da una serie di numeri, e allo stesso modo anche le parti di ogni pezzo sono definite matematicamente. Il processo compositivo è basato largamente sull'improvvisazione e sull'esplorazione delle varie possibilità: Cage ha scritto di averlo composto suonando il piano, sentendo le differenze e facendo una scelta. È il pezzo per piano preparato in cui la preparazione dello strumento è più complessa: ci sono 45 note preparate attraverso l'inserimento di bulloni, pezzi di gomma, pezzi di plastica e noci.[15]
First construction (in metal) del 1939 è probabilmente la prima opera importante di Cage.
Qui la ricerca compositiva sul ritmo porta allo sviluppo di un metodo basato su cellule ritmiche dette micro-macrocosmiche: una serie numerica in grado di determinare la lunghezza sia delle sezioni più piccole che di quelle più grandi. Un’unità media corrisponde alla radice quadrata del numero totale di unità del brano, che viene suddivisa per formare le sezioni della microstruttura, e addizionata per formare le sezioni della macrostruttura.[16]
Questo sistema, importantissimo per tutto il lavoro successivo di Cage, è presente per la prima volta proprio in First Construction (in Metal) del 1939.
Tutti i pezzi scritti da Cage, fino ai primi anni quaranta, seguiranno delle serie numeriche per ordinare le battute in frasi più lunghe e le stesse frasi in più ampie sezioni.[9]
L'opera First Construction (in Metal) fa parte di una serie di tre composizioni dette Constructions: tale termine è un riferimento alla definizione suono organizzato enunciata da Varése; in questo caso viene usata per indicare un'unione di strumenti atti a creare una grande costruzione sonora.[17]
Grazie alla notevole disponibilità di materiali reperibili alla Cornish School, Cage fu in grado di raggruppare una variegata e innovativa quantità di strumenti a percussione. Nella composizione sono presenti 16 strumenti divisi per 6 esecutori ma, ogni esecutore ha a disposizione una gamma di altrettanti 16 suoni per ogni strumenti impiegato. Il numero 16 sarà ricorrente di nuovo nell'opera, ad esempio sarà proprio questo il numero di frasi numerate nelle partiture. Ciò viene confermato da Pritchett nella monografia dedicata a Cage:
“Questa struttura si basa sul numero sedici, quindi anche altri aspetti del lavoro sono legati a questo numero. I sei suonatori, per esempio, hanno (almeno in teoria) sedici suoni diversi a loro disposizione. Ci sono sedici campane orchestrali per il primo suonatore, otto incudini, quattro piatti cinesi e quattro cimbali turchi per il quinto, e così via. Anche la collezione di cellule ritmiche o motivi conta sedici.”[18]
Nella seconda metà degli anni quaranta Cage si interessa alle culture orientali: alla musica e alla filosofia indiana e al Buddhismo Zen. Lo Zen diventa un'impostazione filosofica con cui ridiscutere il concetto di musica. La musica viene considerata affermazione della vita, un modo per vivere in amniera più autentica. Il concetto fondamentale è la mancanza di fini, di scopi, di intenzioni: bisogna meditare sul vuoto.[19]
Nel 1945 dopo essere andato a vivere in pianta stabile a New York con Cunningham, Cage viene influenzato dalla cultura e dalla filosofia orientale e cambia radicalmente interessi e ricerca musicale. Sono gli anni in cui l'artista insegna al Black Mountain College e in cui gli interessi per la musica aleatoria e gli strumenti elettronici hanno il sopravvento.[20]
La figura di Cage si afferma sempre con più peso negli anni a venire e molte composizioni sono diventate famosissime come i 4 minuti e 33 secondi di silenzio o le sonate per piano preparato.[21]
Nel 1950 si procura il libro dell'I Ching, il libro cinese dei cambiamenti, di cui si vuole servire per fare delle scelte compositive senza l'intervento della sua volontà, in modo non intenzionale. L'I Ching è un metodo per organizzare il caso, per controllare l'imprevedibile. Esso serve a determinare secondo un sistema di combinazioni numeriche, quali note suonare, la loro durata e la loro altezza. L’adozione di tecniche aleatorie e casuali serve: 1) per aggirare il desiderio di trovare sempre l’emozione nella musica; 2) per rimuovere tutte le tracce di identificazione personale con il materiale musicale, per eliminare l’aspetto soggettivo del processo compositivo, il collegamento fra la sensibilità del compositore ed i suoni che compone.[22]
Edoardo Sanguinetti, nel saggio Praticare l'impossibile che apre il libro di John Cage Lettera ad uno sconosciuto, descrive il concetto di questa anarchia musico-sociale prodotta da Cage:
“Quello che veramente importa è conservare intatto, anzi accrescere di continuo, nell'arte, il nucleo vivo e insopprimibile di un messaggio civile, operando sopra la mente degli uomini attraverso i suoni e le immagini, le parole e i gesti, così da ricondurli, oltre ogni sospensione e rottura, empirica e provvisoria, alla volontà e alla capacità di modificare le proprie convinzioni e convenzioni, le idee e le percezioni, instaurando la fedeltà a quella visione del mondo che l'anarchia propone.”[23]
La prima composizione in cui Cage impiega questa nuova tecnica è Music of Changes per piano solo, del 1951. Il titolo deriva dall'I Ching.
In Imaginary landscape no. 4 per dodici radio, del 1951, ogni radio è controllata da due esecutori, uno sintonizza la frequenza, l'altro cambia il volume, seguendo le indicazioni della partitura. I risultati sono sempre differenti e imprevedibili. Invece di tentare di imporre il suo stile musicale all'ambiente locale, Cage lascia che sia l'ambiente locale a determinare il risultato della propria arte. Un'importante rivoluzione, anche nel senso classico della traduzione musicale, è costituita dal suo "Concerto per pianoforte e orchestra", composto nel 1958 con la tecnica dell'I Ching.[22]
Nel 1959 ha partecipato con Duo e Music for piano al Primo Concerto di Musica aleatoria per vari strumenti svoltosi a la Rotonda del Pellegrino di Milano, intitolato: Rumori alla rotonda
Il pensiero di John Cage, in questo periodo, è anche profondamente influenzato dall'amico Marcel Duchamp, conosciuto a New York in occasione dell'apertura della galleria di Peggy Guggenheim nel 1937.[24]
In questo caso l'uso del principio di alea, assume uno stampo dadaista e si oppone alle dinamiche quasi automatizzate del Surrealismo. “Dada è una finestra sul mondo, è l'apertura massima alla sperimentazione della realtà, laddove il surrealismo appare, complice la psicanalisi, introversamente chiuso all'Io, sprofondato nell'inconscio individuale”.[18]
Le caratteristiche della musica di Cage derivate dall'approccio alle filosofie orientali legano la sua opera alla poetica dada: l'esaltazione dell'automatismo, il disprezzo per la ragione, l'accettazione dell'assurdo, sono aspetti che accomunano lo Zen all'avanguardia dadaista.[22]
Proprio sull'onda di queste influenze Cage inizia ad approfondire i propri studi sull’assenza del suono, per riuscire a udire il vero silenzio.
Cage si reca ad Harvard, per sperimentarlo all’interno di una camera anecoica. Il musicista si rende presto conto che il suo intento è irrealizzabile, perché pur essendo solo all’interno della camera non avrebbe potuto evitare di udire due suoni distinti: uno acuto, prodotto dal suo sistema nervoso in funzione; l’altro grave, prodotto dal proprio sangue in circolazione. L’esperienza vissuta ad Harvard conduce Cage verso un’evoluzione della propria posizione, in cui il silenzio assoluto venne riconosciuto come impossibile da ottenere, perché anche nella condizione di insonorizzazione ottimale, di piena solitudine e immobilismo, si producono dei rumori non intenzionali che l’udito non può non percepire.[25]
Nel 1952, anche in seguito all'esperienza nella camera anecoica, compone 4'33", per qualsiasi strumento: l'opera consiste, semplicemente, nel non suonare lo strumento. La sostanza esecutiva dell'opera è un'operazione teatrale più che musicale. Il titolo dell'opera (4 minuti e 33 secondi: vale a dire 273 secondi) è forse un richiamo alla temperatura dello zero assoluto (–273,15°C che equivale a zero kelvin); Cage stesso ha dichiarato d'aver creato quel titolo per puro divertimento - in quanto, scrivendolo con la sua macchina da scrivere la maiuscola del numero 4 era il segno e la maiuscola del numero 3 era il segno.[26].
Il significato del silenzio è la rinuncia a qualsiasi intenzione. La rinuncia alla centralità dell'uomo. Il silenzio non esiste, c'è sempre il suono. Il suono del proprio corpo, i suoni dell'ambiente circostante, i rumori interni ed esterni alla sala da concerto, il mormorio del pubblico se ci si trova in un teatro, il fruscio degli alberi se si è in aperta campagna, il rumore delle auto in mezzo al traffico. [27]
Cage vuole condurre all'ascolto dell'ambiente in cui si vive, all'ascolto del mondo. È un'apertura totale nei confronti del sonoro. Una rivoluzione estetica: è la dimostrazione che ogni suono può essere musica.
Negli anni cinquanta diventa pioniere degli Happening. Degli incontri basati sull'unione delle arti-musica, danza, poesia, teatro, arti visive, secondo un'idea antidogmatica e libertaria di arte. Gli spettatori assumono un ruolo attivo nelle performance. L'intento è di unire arte e vita, rivendicando l'intrinseca artisticità dei gesti più comuni ed elementari e promuovendo lo sconfinamento dell'atto creativo nel flusso della vita quotidiana. Al posto del concerto c'è uno spazio esecutivo concepito teatralmente e composto di mezzi misti, uno solo dei quali è la musica. Nel 1952 ha luogo Theater Piece No. 1, il primo spettacolo di questo genere. Da questi esperimenti nel 1961 si forma il gruppo Fluxus, una rete internazionale di artisti, che svilupperà l'esperienza degli happenings.[9]
Nel 1959 Cage partecipa al telequiz Lascia o raddoppia? in qualità di esperto di funghi, vincendo 5 milioni di lire. Durante lo spettacolo esegue l'opera Water Walk, sotto gli occhi sbigottiti di Mike Bongiorno e del pubblico italiano, gli "strumenti" utilizzati sono, tra gli altri, una vasca da bagno, un innaffiatoio, cinque radio, un pianoforte, dei cubetti di ghiaccio, una pentola a vapore e un vaso di fiori.[28]
Memorabile il dialogo che ci fu tra il presentatore e Cage quando questi si congedò:
M.B.: "Bravissimo, bravo bravo bravo bravo. Bravo bravissimo, bravo Cage. Beh, il signor Cage ci ha dimostrato indubbiamente che se ne intendeva di funghi... quindi non è stato solo un personaggio che è venuto su questo palcoscenico per fare delle esibizioni strambe di musica strambissima, quindi è veramente un personaggio preparato. Lo sapevo perché mi ricordo che ci aveva detto che abitava nei boschetti nelle vicinanze di New York e che tutti i giorni andava a fare passeggiate e raccogliere funghi".
J.C.: "Un ringraziamento a... funghi, e alla Rai e a tutti genti d'Italia".
M.B.: "A tutta la gente d'Italia. Bravo signor Cage arrivederci e buon viaggio, torna in America o resta qui?".
J.C.: "Mia musica resta".
M.B.: "Ah, lei va via e la sua musica resta qui, ma era meglio il contrario: che la sua musica andasse via e lei restasse qui".[29]
Negli anni sessanta Cage prosegue nei suoi progetti di unione delle arti e di spettacolo totale. In Musicircus del 1967 ci sono vari gruppi di musicisti che suonano musiche diverse sovrapponendosi; la determinazione del momento in cui ogni gruppo deve cominciare la propria parte avviene tramite scelte casuali. HPSCHD del 1969 è un lavoro multimediale dalla durata di circa cinque ore in cui si uniscono: 7 clavicembali che suonano degli estratti "sorteggiati" di musiche di Cage e di autori classici, 52 cassette di suoni generati dal computer, 6400 diapositive proiettate da 64 proiettori, 40 film. Gli spettatori entrano ed escono liberamente dall'auditorium. Uno degli scopi dell'opera è quello di eliminare il centro di interesse singolo e dominante e di circondare il fruitore con una varietà di elementi. In questi anni Cage è considerato la guida dell'avanguardia musicale, una leggenda vivente. Il suo lavoro è basato principalmente sulla commistioni di discipline, sull'aggiunta di altre arti alla musica. Si dedica alla pittura e alla scrittura. Alcuni suoi lavori si basano sull'esplorazione della parola scritta, dall'esempio del Finnegan's Wake. Comincia a utilizzare i mesostici, dei versi in cui una frase verticale interseca il testo orizzontale. A differenza degli acrostici, la frase verticale si interseca con lettere nel mezzo del testo e non con le lettere iniziali dei versi. Questi versi possono essere destinati al canto, come nel caso di quello scritto per Demetrio Stratos.[9]
Dagli anni settanta Cage si interessa maggiormente agli aspetti politici e sociali dell'opera d'arte. Si occupa di tematiche ambientaliste. Appare più come un filosofo sociale che come un musicista. È un rifiuto della autosufficienza dell'arte.
Negli ultimi anni, tra il 1987 e il 1992, Cage compone le sue opere più astratte, intitolate semplicemente con dei numeri che rappresentano il numero degli esecutori. Seventy-Four per orchestra, del 1992, è composta per i 74 musicisti della American Composers Orchestra. La parte di ogni esecutore è composta di quattordici suoni isolati. Cage indica un lasso di tempo in cui il musicista ha la libertà di decidere quando fare iniziare il suo suono e un lasso di tempo in cui concluderlo. Poiché le due misure temporali si intersecano, il musicista può decidere di fare durare il suono un certo tempo, oppure può decidere di dare una durata nulla a quel suono. Il volume e gli effetti sugli strumenti sono lasciati alla scelta degli esecutori.[9]
Cage continuò l'attività di musicista e sperimentatore sino al 12 agosto 1992, giorno in cui viene stroncato da un ictus. I giornali americani, all'indomani, ne diedero la notizia riferendosi a lui come il più influente compositore e pensatore musicale americano del secolo.[30]
Il contenuto della composizione più famosa di Cage non è 4 minuti e 33 secondi di silenzio, come spesso si presume, ma piuttosto 4 minuti e 33 secondi di suoni dell'ambiente percepiti dal pubblico durante l'esecuzione. Un' esperienza musicale che ha reso la composizione un argomento popolare e controverso sia in musicologia che nella più ampia estetica dell'arte e della performance.[31]
Alex Ross, parlando dei musicisti più avanguardisti del novecento, ricorda:
Cage era il più radicale tra i compositori americani, procedette a scatenare alcuni dei più sorprendenti eventi o non-eventi della storia: collage di nastri e radiofonici, lavori composti gettando i dadi, happening multimediali e 4' 33'', il più celebre di tutti, durante il quale l'esecutore non produce alcun suono.[32]
Cage è stato anche un pioniere e inventore di più strumenti musicali, il più famoso è il pianoforte preparato (un pianoforte con il suo suono alterato da oggetti posti tra o sulle sue corde o martelli), per il quale ha scritto numerose opere legate alla danza e alcuni pezzi da concerto. Il più noto di questi è Sonatas and Interludes (1946-48).[33] Dagli innumerevoli scritti di John Cage, ci si accorge di un pensiero filosofico che ha permeato tutte le sue creazioni musicali; un'attitudine a ciò che è sconosciuto e una ossessiva dialettica rivolta alla ricerca e alla scoperta. Questa filosofia sorge dal primordiale bisogno umano del senso di meraviglia e stupore, necessità da sempre avuta nei confronti delle nuove e misteriose dinamiche della natura. Il compositore condivide tale pensiero applicandolo alla musica, come Giacomo Fronzi conferma parlando di Cage:
“Da compositore, il suo impegno principale, che fa da premessa concettuale a tutta la sua attività, è stato quello di aprire la musica a ciò che mu sica non era mai stato considerato, quindi al rumore e al silenzio, facendo crollare ogni barriera tra musica e realtà esterna ad essa, tra suoni nel rifiuto di accettare come definitivo il sistema acustico che si è trovato di fronte quando si è posto il problema della creazione musicale organizzati in senso tradizionale e suoni in sé, pur seguendo una logica immanente, che stava.”[34]
La rivoluzione iniziata da John Cage, sta proprio nell'ottenere una metamorfosi profonda, per la quale la musica si svecchia dai secolari canoni, abbracciando anche i suoni e i rumori provenienti dall'ambiente circostante. Così i compositori hanno la capacità di elargire agli ascoltatori i suoni del pianeta in cui abitano. Tale cambiamento è naturale secondo il nostro compositore, dal momento che i rumori esistono e sono sempre esisti nel mondo. Ovviamente la metamorfosi, affinché si radichi in profondità dev'essere di tipo concettuale: la trasformazione del mondo presuppone una trasformazione del pensiero.[35] Inoltre Cage aggiunge, per far ulteriore chiarezza alla sua idea di rivoluzione, questa delucidazione:
“In realtà si tratta di abolire ogni preconcetto musicale e di concepire ogni aspetto del suono (frequenza, intensità, timbro e durata), come un continuum, non come una serie di passi distinti favoriti dalle convenzioni occidentali o orientali”.[36]
Insomma una liberazione dal convenzionale sistema musicale, allo scopo di percorrere nuove strade usando la sperimentazione. La volontà di tale procedimento è quella di compiere azioni dal risultato imprevedibile, per questo scopo le operazione aleatorie erano le più efficaci. L'intenzionalità espressiva della musica viene così convertita in musica non espressiva, non intenzionale e casuale. Solo in questo modo Cage è convinto di arrivare al massimo della libertà creativa, capace di racchiudere il pensiero più astratto alla realizzazione più concreta.
Così negli anni l'artista alternerà i metodi più disparati, fino ad arrivare al lancio di monete e dadi per determinare quale suono usare, grazie alla scoperta dell' I Ching - il libro dei mutamenti, una pratica divinatoria cinese utilizzata per generare uno dei sessantaquattro esagrammi, ciascuno dei quali descrive un diverso stato dell'animo o delle cose.[37]
Alex Ross, descrive questa particolare ricerca aleatoria portando l'esempio della composizione di Music of Changes (per pianoforte preparato - 1951), opera ricavata interamente dall'I Ching:
“lanci successivi di dadi determinavano quale suono si sarebbe sentito, quanto a lungo sarebbe durato, a quale volume, quale tempo andasse osservato e quanti strati simultanei d'attività andassero sommati.”[37]
Per capire al meglio i processi che portarono alla rivoluzione dell' uso del caso basta riflettere sulla società artistica americana di quel periodo. A New York, in particolar modo, era nata una fervida comunità composta da figure quali Jackson Pollock, Willem De Kooning, Robert Rauschenberg e il movimento Fluxus che avevano attuato una rivoluzione parallela a quella di Cage ma, nella pittura.[38] Tele bianche o nere, tagliate o bruciate e violente colate di colore corrispondevano al silenzio e ai rumori ricercati dal compositore in musica. John Cage si legò a questi nomi per tutta la sua carriera dando vita ai primissimi eventi pubblici, di arte contemporanea, in grado di portare una commistioni di più arti, i cosi detti happening.
La figura del musicista divenne così un' icona e un punto di riferimento per gli innovatori dell'arte e il suo appartamento divenne una sorta di laboratorio (non necessariamente musicale) dove gli artisti potevano sperimentare le loro creazioni. John Cage si era affermato pesantemente nella società contemporanea.[39]
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.