Loading AI tools
ex compagnia aerea statunitense (1973-2015) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
US Airways era una compagnia aerea maggiore statunitense, acquistata dall'American Airlines Group nel 2013, che operava principalmente negli Stati Uniti, in America Centrale, nei Caraibi e in Europa con 193 destinazioni in 24 stati.[2]
US Airways | |
---|---|
Stato | Stati Uniti |
ISIN | US90341W1080 |
Fondazione | 1979 a Tempe |
Chiusura | 17 ottobre 2015 confluita in American Airlines |
Sede principale | Tempe |
Gruppo | American Airlines Group e US Airways Group |
Settore | Trasporto |
Prodotti | compagnia aerea |
Fatturato | 13,8 miliardi di $[1] (2012) |
Dipendenti | 33 312[2] (2013) |
Slogan | «Fly with US» |
Sito web | www.usairways.com |
Compagnia aerea maggiore | |
Codice IATA | US |
Codice ICAO | AWE |
Indicativo di chiamata | CACTUS |
Primo volo | 1996 |
Ultimo volo | 17 ottobre 2015 |
Hub | |
Frequent flyer | Dividend Miles |
Alleanza | Oneworld |
Flotta | 345 (nel 2014) |
Destinazioni | 193[2] |
Voci di compagnie aeree presenti su Wikipedia | |
La compagnia, che faceva parte dell'alleanza Oneworld, contava su una flotta di oltre 340 velivoli, a cui si aggiungevano altri 278 jet regionali appartenenti a compagnie satelliti che facevano capo alla US Airways Express. US Airways era il maggior utilizzatore di aerei Airbus della famiglia A320. Ogni giorno decollavano oltre 3 000 voli, la metà dei quali erano operati dagli hub di Charlotte, Filadelfia, Phoenix e Washington.[2]
Nel 2013 US Airways si classificò 9ª compagnia aerea americana per il servizio complessivo offerto, arrivando in particolare quinta nella categoria della puntualità dei voli (85,9%).[3] In quest'anno inoltre la compagnia ha avviato la fusione con American Airlines fondando la compagnia aerea più grande al mondo.[4]
Il 17 ottobre 2015 sono terminate le operazioni con il nome di US Airways, continuando invece come parte integrante di American Airlines, come annunciato precedentemente da quest'ultima il 13 luglio 2015.
L'origine di US Airways risale al 1939, data della fondazione di All American Aviation, una piccola compagnia addetta al trasporto postale che operava in Pennsylvania, nell'Ohio e nel Virginia Occidentale dal suo hub a Pittsburgh.[5] Il trasporto passeggeri è iniziato nel 1949, con collegamenti tra alcuni aeroporti della costa atlantica e quelli dell'entroterra statunitense operati col primo aereo civile, un Douglas DC-3: in questa occasione la compagnia è stata rinominata All American Airways.[6][7] Nel 1953 si è passati al nome Allegheny Airlines. Sotto questo nome la compagnia ha acquistato il primo aviogetto, un DC-9, nel 1966. Successivamente si sono verificate le fusioni con Lake Central Airlines e Mohawk Airlines, rispettivamente nel 1968 e nel 1972: in quest'anno la compagnia si è classificata sesta più grande al mondo per passeggeri trasportati.[7]
Nel 1978 sono state aggiunte nuove destinazioni nel centro e nel sud-est degli Stati Uniti, in stati come Texas, Colorado, Arizona e Florida. Per evidenziare la presenza a livello ormai quasi nazionale della compagnia, si è deciso di rinominarla USAir.
Il raggiungimento di nuovi mercati ad alto potenziale come la Florida venne ostacolato dalla flotta a capacità ridotta: i Douglas DC-9 avevano una capacità di soli 90 posti. Nel 1979 perciò la compagnia si è rivolta alla McDonnell Douglas in cerca di un rimpiazzo, ma le trattative sono fallite. A questo punto perciò è subentrata la Boeing, che stava sviluppando la versione -300 del Boeing 737. Le aziende giunsero ad un accordo e la USAir divenne cliente di lancio del modello: il primo aereo venne consegnato il 28 novembre 1984.
Nel 1988 Pacific Southwest Airlines diventò una sussidiaria di USAir, mentre nel 1989 fu la volta di Piedmont Airlines. Grazie a questi due acquisti vennero aggiunte nuove destinazioni sulla costa ovest, specialmente in California, e fu possibile per USAir acquisire nuovi hub a Charlotte, Dayton, Syracuse e Baltimora. Inoltre vennero aggiunti alla flotta i primi Boeing 767-200ER, utilizzati per le prime rotte intercontinentali verso l'Europa.[7] Le due società controllate continuano ad operare con grande successo anche oggi, sebbene i loro hub siano stati chiusi, con l'unica eccezione di Charlotte, che ad oggi è la base più importante della compagnia.
Nei primi anni del decennio avvenne un massiccio potenziamento dei collegamenti con l'Europa: oltre al già esistente volo Charlotte-Londra vennero aggiunti Francoforte (da Pittsburgh e Charlotte), Parigi, Madrid, Monaco e Roma (da Filadelfia), e successivamente ulteriori collegamenti con Londra da Baltimora e Washington. A questi anni inoltre risale la creazione di USAir Shuttle, un servizio di voli con cadenza oraria tra Boston e New York tuttora attivo.[7]
Nel 1996 avvenne la svolta: Stephen Wolf diventò il nuovo amministratore delegato della compagnia portando una ventata di novità: il 6 novembre venne piazzato uno storico ordine di 240 aerei della famiglia Airbus A320, più 160 opzioni d'acquisto, come parte del piano di rinnovamento della flotta, successivamente seguito da un altro ordine per 14 Airbus A330-300 più 16 opzioni d'acquisto.[8][9]
Pochi giorni dopo la compagnia annunciò il cambio di nome, che dal 27 febbraio 1997 sarebbe diventato US Airways, la nuova livrea ed il cambio di logo. Gli aerei vennero ridipinti, e quelli ordinati vennero consegnati direttamente nella nuova livrea. Nel corso del 1997 il nuovo logo, una bandiera degli Stati Uniti stilizzata, è stato progressivamente applicato ai biglietti, alle uniformi, ai gadget e al materiale pubblicitario. Inoltre, tutti questi elementi sono stati ridisegnati con i colori e lo schema della nuova livrea, per sfruttare al massimo quello che sarebbe stato in seguito definito un vero e proprio cambio di identità.
Dall'inizio del secolo molti degli aerei più vecchi vengono ritirati e rimpiazzati con i più moderni e capienti Airbus A320. Inoltre, grazie alla consegna dei primi Airbus A330-300, vengono aggiunte una nuova destinazione europea, Liverpool e svariate mete nei Caraibi.[10]
Tra il 2000 ed il 2001 United Airlines, la principale avversaria di US Airways, ha cercato di acquisire la compagnia per effettuare una fusione, ma senza alcun successo: la trattativa è stata bloccata dal governo degli Stati Uniti.[11]
A seguito degli attacchi terroristici dell'11 settembre, che hanno comportato, tra l'altro, la chiusura temporanea dell'aeroporto di Washington Reagan (principale hub della compagnia), si sono registrati profitti in perdita e il fattore di crescita della compagnia è diminuito. Il colpo, accusato da tutte le compagnie americane, ha causato il fallimento di una delle sussidiarie di US Airways, MetroJet (poi ricapitalizzata nel 2005).
Tra il 2002 ed il 2003, per cercare di tornare ai ritmi di crescita che si registravano nel 2000, vengono attuate svariate politiche per il riempimento degli aerei: vengono stipulati accordi di codeshare con svariate compagnie che operavano voli di collegamento nei Caraibi, e con United Airlines. Nel 2004 inoltre US Airways entra ufficialmente a far parte di Star Alliance. La massiccia estensione del network dovuta ai vari accordi stipulati diede i suoi frutti, e venne ampliata l'offerta di destinazioni europee, aggiungendo Dublino e Shannon.[12]
In questo periodo inoltre, cercando di tagliare i costi, la compagnia minacciò la società che gestiva l'aeroporto di Pittsburgh di abbandonare l'aeroporto se questa non avesse abbassato le tariffe di decollo e atterraggio. Dal canto suo la società rispose che queste tariffe in primo luogo erano ben poca cosa rapportate agli altri costi della compagnia aerea (stipendi, carburante e manutenzioni in primis), ed inoltre si erano rese necessarie in seguito alla modernizzazione dell'aeroporto che, pochi anni prima, era stata chiesta proprio da US Airways. Rifiutando queste motivazioni, la compagnia declassò Pittsburgh da hub a focus city, rivedendo la sua presenza sull'aeroporto. Nel 2014 US Airways operava 41 voli giornalieri, tutti verso destinazioni nazionali: nel 2000 invece erano oltre 500, comprese alcune destinazioni europee e sudamericane.[13]
Il 4 maggio 2004 la compagnia è diventata il quindicesimo membro dell'alleanza Star Alliance.[14]
Già da alcuni mesi la US Airways stava cercando di aumentare i profitti instabili per evitare la bancarotta, che era sempre alle porte. Una delle alternative considerate era la fusione con America West Airlines, per via dei network nazionali praticamente complementari e per i costi simili. La fusione riuscì venne creata la nuova livrea, utilizzata ancora oggi. La sede della nuova compagnia è stata fissata a Tempe (Arizona), dove si trovava la sede dell'America West.
Nel 2006 vennero aggiunte nuove destinazione europee, tra cui Lisbona, Stoccolma e Milano (la seconda destinazione italiana). Il numero delle destinazioni salì quindi a 239.[12] In questo periodo inoltre la compagnia effettuò un ordine per 20 Airbus A350 XWB, che era stato da poco presentato.
Nel 2007, grazie alle continue consegne di Airbus A330, avvenne un'ulteriore espansione del network, con l'aggiunta di nuove destinazioni europee ed un potenziamento di alcuni collegamenti interni. Inoltre venne siglato un accordo di code sharing con Air New Zealand. Inoltre si è verificato un miglioramento del servizio di bordo grazie all'introduzione di un sistema di messaggistica, e al miglioramento della qualità dei pasti serviti ai viaggiatori.
Dopo la crisi del 2008, si parla di una possibile fusione tra US Airways ed American Airlnes. Nel 2012 l'interesse di US Airways nei confronti di American Airlines diventa pubblico, mentre nel 2013 gli azionisti di US Airways approvano la fusione. Nel 2015 il marchio smise di esistere[15].
Al febbraio 2014, la flotta di US Airways consiste nei seguenti aeromobili con un'età media di 12,1 anni:[16]
Aereo | In Flotta | Ordini | Passeggeri | Note | |||
---|---|---|---|---|---|---|---|
F | J | Y | Totale | ||||
Airbus A319-100 | 93 | — | — | 12 | 112 | 124 | Maggior operatore della famiglia Airbus A320 |
Airbus A320-200 | 68 | — | — | 12 | 138 | 150 | Maggior operatore della famiglia Airbus A320 |
Airbus A321-200 | 92 | -- | — | 16 | 171 | 187 | Maggior operatore di Airbus A321 Maggior operatore della famiglia Airbus A320 |
Airbus A330-200 | 12 | -- | 20 | — | 238 | 258 | |
Airbus A330-300 | 9 | — | 28 | — | 263 | 291 | |
Airbus A350-900 XWB | — | × | 36 | — | 294 | 330 | consegna annullata |
Boeing 757-200 | 15 | — | 12 | — | 164 | 176 | Saranno ritirati tra il 2018 e il 2020 Certificazione ETOPS internazionale |
Embraer 190 | 20 | — | — | 11 | 88 | 99 | |
Total | 309 |
Oltre ai membri dell'alleanza Star Alliance, US Airways ha accordi di codeshare con:[17]
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.