Tri Nations 2011
16ª edizione del torneo internazionale di rugby a 15 dell’Emisfero Sud / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il Tri Nations 2011 (in inglese 2011 Tri Nations Series) fu la 16ª edizione del torneo annuale di rugby a 15 tra le squadre nazionali di Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica. Esso fu anche l'ultimo torneo tenutasi tra tre squadre – fatta salva l'estemporanea edizione 2020 – perché SANZAR ne aveva deciso, dal 2012, l'allargamento all'Argentina con conseguente cambio di nome in Rugby Championship[2].
Tri Nations 2011
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Competizione | Tri Nations |
Sport | ![]() |
Edizione | 16ª |
Organizzatore | SANZAAR[1] |
Date | dal 23 luglio 2011 al 27 agosto 2011 |
Luogo | Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica |
Partecipanti | 3 |
Formula | girone unico |
Risultati | |
Vincitore | ![]() (3º titolo) |
Secondo | ![]() |
Terzo | ![]() |
Bledisloe Cup | ![]() |
Mandela Plate | ![]() |
Freedom Cup | ![]() |
Statistiche | |
Miglior marcatore | ![]() |
Record mete | |
Incontri disputati | 6 |
Pubblico | 281 725 (46 954 per incontro) |
Cronologia della competizione | |
Si tenne dal 23 luglio al 27 agosto 2011 e fu vinto per la terza volta dall'Australia. A seguito di accordi commerciali di sponsorizzazione, in Australia il torneo fu noto come 2011 Castrol Edge Tri Nations dal nome dell'olio motore Edge di proprietà della britannica Castrol[3]; in Nuova Zelanda come 2011 Investec Tri Nations dal gruppo bancario anglo-sudafricano Investec[4] e, in Sudafrica, come 2011 Castle Tri Nations dal marchio di birra Castle Lager di South African Breweries[5].
Per motivi contingenti (la partecipazione di tutte e tre le squadre alla Coppa del Mondo 2011 in Nuova Zelanda), per la seconda volta si soprassedette alla formula a 9 incontri onde permettere alle partecipanti la miglior preparazione alla competizione mondiale; il calendario fu quindi ridotto a sei incontri, tre per squadra, da tenersi tra luglio e agosto 2011[6].
A dare la vittoria finale agli australiani fu la partita dell'ultima giornata contro la Nuova Zelanda, conclusa in maniera spettacolare dopo che gli Wallabies si erano portati fino al 20-3 per subire il ritorno degli All Blacks a metà secondo tempo, che avevano livellato il punteggio sul 20-20; una meta di Kurtley Beale diede all'Australia il 25-20 con cui la squadra vinse incontro e torneo, il primo dal 2001[7].
Il valore delle marcature, come stabilito dall’IRFB nel 1992, era: 5 punti per ciascuna meta (7 se trasformata), 3 punti per la realizzazione di ciascun calcio piazzato, idem per il drop[8].