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ballata popolare britannica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
The Three Ravens è una ballata popolare inglese, inserita nel canzoniere Melismata[1], scritto da Thomas Ravenscroft che fu pubblicato nel 1611, anche se probabilmente la ballata è anche più vecchia.
Nuove versioni (con musiche differenti) sono state create sino al XIX secolo. Francis James Child trascrisse numerose versioni nella sua raccolta "Child Ballads" (catalogata come numero 26). Una popolare imitazione è chiamata Twa Corbies ("Due corvi" o "Due cornacchie"), che pur seguendo una storia simile all'originale, ha una piega cinica.
La ballata narra di tre corvi necrofagi che discutono su dove e cosa dovrebbero mangiare. Uno dei tre li informa di un cavaliere appena ucciso, ma scoprono che il cadavere è sorvegliato dai suoi fedeli falchi e cani. Inoltre, una cerbiatta, ovvia metafora dell'amante o della signora incinta del cavaliere ("così avanti con il piccolo come dovrebbe essere") si avvicina al corpo e bacia le sue ferite, lo trascina via di lì e lo sotterra, lasciando i corvi senza pasto. Il narratore, tuttavia, si allontana gradualmente dal punto di vista dei corvi ", per finire con il commento del narratore sull'azione, piuttosto che i corvi cui discussione ha precedentemente descritto ("che Dio mandi a ogni gentiluomo tali falchi, cani e amante")
In alternativa i testi possono semplicemente attribuire i probabili sentimenti del narratore ai corvo, ma date le precedenti personificazioni, non sembra possibile.
Il testo de "I tre corvi" è trascritto usando l'ortografia del 1611. Possono essere cantati sia direttamente, attraverso stanze da quattro versi ciascuna, o in stanze da due linee, ciascuna ripetente la prima linea tre volte in base alla durata che l'esecutore vuole dare alla ballata. Il secondo metodo sembra il più canonico, ed è quello illustrato qui sotto. I ritornelli vanno cantati in tutte le strofe, ma saranno visualizzati solo per la prima.
"The Twa Corbies" è la relativa versione scozzese della canzone, con un tono più cinico. Ci sono solo due uccelli necrofagi in questa versione, ma questa è la minore delle differenze fra le ballate, nonostante inizino allo stesso modo. Invece di elogiare la lealtà degli animali del cavaliere, i corvi raccontano che il falco e il segugio hanno già dimenticato il loro padrone, e sono già alla ricerca di altre prede, mentre la sua signora è già stata presa da un altro uomo. I corvi quindi procedono a mangiare i resti del cavaliere indisturbati, perché nessun altro sa dove si trovi l'uomo, o addirittura che sia morto. Descrivono nel dettaglio il pasto macabro che consumeranno, cavandogli gli occhi e usando i suoi capelli per i loro nidi. I temi di questa versione sono la fragilità dell'esistenza, l'idea che la vita proceda anche dopo la morte, e un punto di vista più pessimista della vita. La solitudine e la disperazione della canzone sono riassunti nei distici finali;
Ci potrebbero essere differenti versioni di questo poema anonimo. Il testo completo di una delle versioni è il seguente:
La ballata "The Three Ravens" o "Twa Corbies" è stata suonata e registrata da varie band di musica folk tra cui Omnia (gruppo musicale) con il titolo Twa Corbiez e Faun con il titolo Rabenballade.
Sia "The Three Ravens" and "Twa Corbies" sono state tradotte in altre lingue, generalmente con la melodia di Twa Corbies, o della canzone bretone An Alarc'h (Il cigno).
Le versioni conosciute includono:
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