Tesi ghazi
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La tesi ghazi[1] o ghaza (dal turco ottomano غزا, ġazā, "guerra santa" o semplicemente "incursione")[2] è un paradigma storico obsoleto formulato per la prima volta da Paul Wittek e utilizzato per interpretare la natura dell'Impero ottomano durante il primo periodo della sua storia, il XIV secolo,[3] e la sua storia successiva. La tesi affronta la questione di come gli ottomani siano stati in grado di espandersi da un piccolo principato alla frontiera dell'Impero bizantino fino a un impero centralizzato e intercontinentale. Secondo la tesi ghazi, gli ottomani ci riuscirono attirando reclute a combattere per conto dell'impero in nome della guerra santa islamica contro i non credenti. Un tale guerriero era conosciuto in turco come ghazi, e pertanto questa tesi vede il primo stato ottomano come uno "Stato Ghazi", definito da un'ideologia della guerra santa. La tesi ghazi ha dominato la prima storiografia ottomana per gran parte del XX secolo prima di essere oggetto di crescenti critiche a partire dagli anni '80.[3] Gli storici oggi generalmente rifiutano la tesi ghazi, e conseguentemente l'idea che l'espansione ottomana sia stata alimentata principalmente dalla guerra santa, ma non sono concordi su quale ipotesi possa sostituirla.[4][5]