Tempio di Diana (Roma)
Tempio scomparso della Roma antica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il tempio di Diana si trovava al centro dell'Aventino a Roma ed era dedicato a Diana, dea della caccia.
La sua pianta ci è nota dalla Forma Urbis Severiana, che si trovava tra via San Domenico e l'omonima chiesa, fu costruito come un santuario federale dei Latini da Servio Tullio[1] (tendenzialmente al posto del tempio di Diana Aricina), venne rifatto da Lucio Cornificio dopo il 36 a.C.
Il suo aspetto era simile a quello di altri santuari di Artemide-Diana, in particolare l'Artemision di Efeso, mentre la statua di culto arcaico assomigliava a quella trovata all'Artemision di Marsiglia, che doveva derivare pure dal modello efesino.
Si trattava di un grande tempio ottastilo con due ordini di colonne lungo i lati, simile in pianta all'Artemision di Efeso. Le mura perimetrali della cella sono tuttora custodite all'interno di una delle sale di un ristorante.
Il tempio era circondato da un portico a due ordini di colonne.
Nel 123 a.C. cercarono inutilmente rifugio in questo tempio Gaio Sempronio Gracco e i suoi sostenitori, durante la fuga da Roma.
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