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Culto della Ragione
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Il culto della Ragione è una forma di celebrazione laica e razionalista sotto il governo giacobino-montagnardo nel periodo della Rivoluzione francese, durante la prima parte del Regime del Terrore.
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Il culto della "Dea Ragione" era una sorta di religione atea diffusa dai rivoluzionari più radicali, nell'ambito della politica di scristianizzazione, anticlericalismo e secolarizzazione della Francia rivoluzionaria, specie da Jacques-René Hébert, Joseph Fouché e Pierre-Gaspard Chaumette, col favore anche di elementi più moderati vicini all'illuminismo enciclopedista e radicale. Queste particolari credenze si diffusero in maniera organizzata in Francia soprattutto dalla fine del 1792 al 1794.[1] Furono tra le prime forme moderne di "religione civile" di ispirazione laica e patriottica. Il culto della Ragione venne poi frenato dal decreto della Convenzione nazionale sulla libertà di religione, voluto da Robespierre, il quale, contrario all'ateismo e considerando tutte le manovre hébertiste tra cui la scristianizzazione un subdolo tentativo di agenti inglesi per provocare la controrivoluzione[2], pose un freno deciso, ottenendo il rispetto della Costituzione civile del clero e in seguito istituendo il culto dell'Essere Supremo, ispirato al deismo.[3]