Taviano (Sambuca Pistoiese)
frazione del comune italiano di Sambuca Pistoiese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Taviano è una frazione del comune italiano di Sambuca Pistoiese, di cui costituisce il capoluogo, nella provincia di Pistoia, in Toscana.
Taviano frazione | |
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Scorcio interno del villaggio | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Provincia | Pistoia |
Comune | Sambuca Pistoiese |
Territorio | |
Coordinate | 44°06′12.56″N 10°59′56.98″E |
Altitudine | 504 m s.l.m. |
Abitanti | 80[1] (2011) |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Nome abitanti | tavianesi |
Patrono | sant'Antonio abate |
Giorno festivo | 17 gennaio |
Cartografia | |
Il nome potrebbe derivare dalla radice latina tabulanus, riferito al significato di "tavolato" per la natura piana dei siti dove sorgono i fabbricati del paese. Altrimenti è pensabile che la medesima radice si riferisca alla presenza di un'antica cava, volta alla produzione probabile di tavole in pietra.
Situata nella Valle del Limentra occidentale, l'abitato sorge nel tratto compreso fra le foci degli affluenti del corso d'acqua principale, quali il torrente La Forra e il fosso della Tose. La frazione consiste in un corpo maggiore costituito da più nuclei edilizi posti nelle anse piane create dallo scorrere del fiume, mentre sui fianchi del versante vallivo orientale troviamo nuclei abitati dipendenti dal paese di Taviano.
È attraversato dalla strada statale 64 Porrettana che la collega alla città di Pistoia, e dalla strada provinciale interregionale "Taviano-Badi".
Nel 1085 veniva citato nei documenti amministrativi il Molino Miracula (detto "del Vaticano"), dotato anche di una gualchiera per la lavorazione della Lana. Nel XVI secolo venne edificato l'albergo come luogo di sosta per mercanti e viandanti, visto il crescere del traffico umano sul territorio, divenendo un centro economico emergente nel territorio della Sambuca. Essendo inoltre prossimo al confine emiliano dello Stato della Chiesa, vi era la presenza di una dogana granducale di secondo livello sottoposta a quella di Pavana.
La posizione geografica di Taviano ha favorito il consolidarsi del suo ruolo quale centro amministrativo, dopo l'abbandono del Castello di Sambuca da parte delle sedi comunitarie, avvenuto negli ultimi decenni del XIX secolo, a discapito del centro pavanese il quale fu capoluogo comunale finché non venne costruito il nuovo municipio. Assieme al palazzo civico situato sulla sponda sinistra del Limentra venne realizzato un ponte ad arco in pietra per collegare le due rive, che nel 1937 subirono forti danni a causa di una piena del torrente comportando la distruzione della passerella, degli orti fra Taviano Vecchio-La Dogana e danneggiamento della strada statale.
Durante gli anni del secondo conflitto mondiale venne occupata dalle forze dell'Asse, assumendo la funzione di punto di controllo militare fino al ritiro dei tedeschi, i quali nel 1944 fecero saltare in aria ponti, tratti di strada ed alcune case per rallentare l'avanzata di truppe anglo-americane.[3]
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