![cover image](https://wikiwandv2-19431.kxcdn.com/_next/image?url=https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b5/Sungjaegi2013.png/640px-Sungjaegi2013.png&w=640&q=50)
Sung Jae-gi
attivista, filosofo, difensore dei diritti umani e scrittore coreano / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Sung Jae-gi[1] (성재기?, 成在基?; Daegu, 11 settembre 1967 – Seul, 26 luglio 2013) è stato un attivista e filosofo sudcoreano.
![Questa voce è orfana](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/2e/Arrows-orphan.svg/19px-Arrows-orphan.svg.png)
![Thumb image](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b5/Sungjaegi2013.png/320px-Sungjaegi2013.png)
Fra i decenni 2000 e 2010, Sung Jae-gi guidò movimenti antifemministi, liberali e di liberazione di genere sudcoreani: nel 2006 fondò l'Associazione dell'antifemminismo per la liberazione degli uomini, nel 2007 l'Associazione per l'abolizione del Ministero delle donne, nel 2008 l'organizzazione mascolinista Uomini di Corea. Nel 2013 Sung Jae-gi cominciò ad accumulare grossi debiti e il 25 luglio annunciò sul sito di Uomini di Corea l'intenzione di suicidarsi. Il giorno seguente morì gettandosi dal Ponte Mapo a Seul;[2][3][4] le sue ultime parole furono: "Anche l'uomo è un essere umano!". Il suo corpo fu trovato quattro giorni dopo.[5] Scrisse sotto il nome di Blue Wolf.