Sire (lett. "re, signore, sovrano", dall'antico francese sire, dal latino senior[1]) è un titolo onorifico per i re regnanti del Regno Unito e del Belgio. Precedentemente veniva anche usato in Inghilterra, Francia[2], Italia, Germania e Spagna.
Storicamente il termine sire ha avuto un utilizzo più esteso. Durante il medioevo l'onorifico sire era generalmente usato per rivolgersi a un superiore, una persona di importanza o in una posizione di autorità o alla nobiltà in generale. È probabile che "sire" e il francese "(mon)sieur"[3] condividano una comune origine etimologica, essendo in definitiva imparentati al latino senior, oltre che all'onorifico inglese "sir"; molte parole in inglese erano originariamente scritte con la "e" finale che, con il tempo, è andata perduta. Più recentemente dal secolo XVI il termire Sire venne utilizzato per rivolgersi esclusivamente ai sovrani (Re o Imperatori) e così è fino ai giorni nostri. Attualmente infatti ci si riferisce con il termine Sire ad un sovrano (tranne che per i principi per cui è previsto il titolo di Altezza).
Sire deriva da senior (così come ser o sere, messere, monsignore, signore, sor, il veneziano sior, ecc...), che darà in seguito senre o sendre per intercalazione di una d tra n e r, similmente per es. al francese "moindre, tendre, ecc..." Cfr. il Giuramento di Strasburgo in antico francese "latinizzato":
(
FR)
«Si Lodhuvigs sagrament, quae son fradre Karlo iurat, conservat, et Karlus meos
sendra de suo part ...»
(
IT)
«Se Ludovico mantiene il giuramento che suo fratello Carlo ha giurato, e Carlo, mio
signore, da parte sua ...»
Dopo la forma senre e sendre si ha sires e infine sire.
Alla fine del regno di Francesco I, il re non è più chiamato sire ma Votre Majesté. L'ordinanza del 1º gennaio 1585, prescritta da Enrico III, è destinata a «contenere ciascuno nell'onore e nella riverenza di Sua Maestà» (André Du Chesne, Les antiquités et recherches de la grandeur et Majesté des Roys de France, Paris, 1609, p. 340). Enrico IV conserva questo cambiamento dell'etichetta, in un contesto in cui il pensiero sul potere regale abbandona gradualmente il contesto feudale (come rileva l'uso di sire) per approdare a una comprensione più moderna, in cui il potere regale assoluto è associato al culto della gloria personale, di origine teocratica e avallata dal diritto di natura (cfr. Jean Bodin, Charles Loyseau, Cardin Le Bret, Pierre de Bérulle). Vedi: Stéphane-Marie Morgain, La théologie politique de Pierre de Bérulle, Paris, 2001, pp. 176-177.
Nella Francia medievale da sires si ha sire, quando la s del caso soggetto viene a perdersi. L'accusativo seniorem ha dato dunque il caso obliquo seignur, signor, seigneur. Originariamente identici, mes sire (provenzale mes sire) e mon seigneur, venivano impiegati, fino al secolo XIII, uno come soggetto e l'altro come complemento. (FR) Ambroise Firmin-Didot, Observations sur l'orthographe ou ortografie française, su books.google.it.. Sire e signore (seigneur, in provenzale senher) finiranno così per diversificarsi a livello semantico.