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sei raccolte di hadith di Maometto Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Nel diritto islamico sunnita i Sei libri (in arabo ﺍﻟﻜﺘﺐ الستة? al-Kutub al-sitta) sono le principali opere di tradizioni storico-giuridiche (ḥadīth[3]) registrate da musulmani; per importanza subito dopo il Corano, il Testo Sacro dell'Islam, questi libri ne integrano la sharīʿa. Essi sono:
| Sei libri | |
|---|---|
 | |
| Autore | Maometto[1] tramite l'osservazione o il suo dettato diretto a vari compilatori (kuttāb), sistemato e trascritto secoli dopo dagli autori dei Sei libri |
| 1ª ed. originale | 650 (prime raccolte orali)[2] |
| Genere | antologia |
| Sottogenere | teologia |
| Lingua originale | arabo |
Una rilevanza maggiore è riconosciuta alle prime due opere, ambedue chiamate al-Jāmiʿ al-ṣaḥīḥ ("La sana raccolta", "La corretta raccolta"), tanto da essere ricordate con il duale arabo Ṣaḥīḥānī (I due Ṣaḥīḥ); come pure i loro autori: al-Shaykhānī (I due sceicchi).
L'ordine di importanza delle altre opere può variare tra le scuole.
Gli sciiti aggiungono altre opere di ḥadīth (i Quattro libri), fra cui quelle di Abū Jaʿfar Muḥammad b. Yaʿqūb al-Kulaynī, di al-Bābūya al-Qummī o di Abū Jaʿfar Muḥammad b. al-Ḥasan al-Ṭūsī.
Vi sono anche raccolte di ḥadīth, cosiddetti "qudsī" (sacri), in cui il Profeta riferisce parole di Allah che non furono raccolte nel Corano.
Esistono poi le "sīra" (vita), ovvero raccolte di ḥadīth ordinati cronologicamente per descrivere la vita di Maometto.
Esiste tuttavia una Sunna di minore rilievo, attribuita ai suoi Sahaba e ai suoi seguaci.
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