Sambucetole
frazione del comune italiano di Amelia (Italia) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Sambucetole è una frazione del comune di Amelia (TR).
Sambucetole frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Umbria |
Provincia | Terni |
Comune | Amelia |
Territorio | |
Coordinate | 42°35′54″N 12°26′14″E |
Altitudine | 366 m s.l.m. |
Abitanti | 580 (2015) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 05022 |
Prefisso | 0744 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | sambucetolani |
Patrono | S. Clemente Martire |
Cartografia | |
Si trova ad un'altezza di 366 m s.l.m., a 9 km dal capoluogo, ed è occupato da circa 251 abitanti (Istat). L'intero territorio presenta una popolazione di circa 600 abitanti.
Si erge su una collina, con i lati settentrionale e occidentale a strapiombo sulla riva sinistra del fosso Grande. Il territorio ad ovest è occupato dalle propaggini della catena dei monti Amerini, culminanti in monte Piglio e dominati dalla presenza del sempreverde leccio, chiamato in dialetto elce, licino o argìna. Ad est si estende un paesaggio collinare dominato dalla presenza di colture a seminativi, tra cui spicca il grano tenero.
Sambucetole, con la sua forma ad esagono tipica dei castelli costruiti in collina, sorge su uno dei tanti colli che si ergono tra Todi ed Amelia lungo l'antica Via Amerina. Dalla sua posizione strategica, al confine dei possedimenti di Todi e dominante la valle, poteva vigilare e difendere più facilmente il territorio circostante. Una sola porta permetteva l'accesso al Castrum che, circondato da mura alte 60 palmi (13,44 m), si innalzava su un dirupo scosceso nella parte a nord, chiamata "Bussi" per la notevole presenza di bosso comune. Oggi la porta non c'è più, le mura in parte sono state demolite ed in altre parti sono inglobate nelle abitazioni; rimangono due torri, non molto elevate, a testimonianza del passato. L'unica chiesa è dedicata a San Matteo apostolo. Il Castello di Sambucetole o, meglio, "S. Focetoli", come segnano le carte dell'Archivio storico di Todi (riguardanti il confine di Todi con Amelia), si trova sulla riva sinistra del fosso Grande, a sud di Laguscello. Nei documenti risalenti al '400 il nome del castrum era S. Bucetoli, in quelli del '600 era nominato Sanfocetole o S. Fucetole, nell'800 appariva la forma Sambucetole, nome con il quale è attualmente indicato. Una voce popolare tende oggi ad accreditare la leggenda secondo la quale Sambucetole sarebbe sorta dopo la distruzione di Laguscello, un castello posto a nord di Sambucetole (su un alto colle, sopra il lago detto "Lagarello", formato dal Rio Grande) di cui rimangono solo le rovine; tutto questo è, però, privo di fondamento storico. Infatti, il castello di Laguscello (da Lacus Sceleris, per le scellerataggini che vi si commettevano, per essere situato in una selva) ha una propria storia, come risulta dal Dizionario Topografico di Giovan Battista Alvi.[1]
Viene citato per la prima volta nel “l'istrumento di terminazione” del 23 giugno 1325 relativo ai confini tra Todi ed Amelia, giunto a noi in due esemplari pergamenacei, inediti, conservati l'uno nell'Archivio Storico del Comune di Todi, Armadio II casella X Confini con Amelia, perg. n. 3 e l'altro nell'Archivio Storico del Comune di Amelia, Diplomatico, perg. n. 63. L'atto contiene il resoconto dell'apposizione di 13 termini lungo il confine tra Todi ed Amelia da parte di una commissione mista all'uopo nominata: il secondo termine è individuato con riferimento, tra l'altro, alle proprietà di tal "Luccio Angeloni de Sambucetulo". La seconda attestazione è nelle Riformanze di Amelia, ove le citazioni più antiche del castrum Sambucetoli sono nelle riformanze del 2 e 14 gennaio 1327: nella prima il Comune di Amelia ordina agli abitanti del castello di riparare il Ponte di San Leonardo, nella seconda chiede a coloro che posseggano una "casalina" nel castello di tornarvi a risiedere entro le calende, altrimenti il comune le avrebbe espropriate. In seguito all'assalto apportato a Sismano, il capitano Francesco degli Atti devastò Sambucetole per rappresaglia nel 1408. Il paese venne poi distrutto dal papalino Paolo Orsini nel 1413, in seguito alla dedizione fatta a Ladislao I d'Angiò, re di Napoli, in lotta con il Papa. Nel 1425, il Comune di Amelia decretava di impegnare 25 fiorini (il resto sarebbe stato messo dagli uomini del Castello) per riattare il castrum e richiamare, con un bando, i sambucetolani assenti, pena la confisca dei beni. Il castrum fu ricostruito e riabitato solo nel 1467-1471, grazie all'impegno di un certo messer Nicolao, il quale, dopo aver manifestato la sua fedeltà, devozione ed obbedienza alla Magnifica Comunità di Amelia, avrebbe dovuto condurre cinquanta famiglie (rivelatesi alla fine trentaquattro) atte a coltivare i terreni, ad abitare nel Castello di Sanfocetole.
Nel paese esiste una comunanza nota con il nome di Dominio Collettivo di Sambucetole fondata nel 1902.
L'associazione Turistica e Culturale pro loco di Sambucetole organizza durante tutto l'anno, eventi e manifestazione per la valorizzazione del territorio e il mantenimento delle tradizioni
Nella vicina località di Casalta, si trova un grande allevamento industriale di polli.
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