Sadhu
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Col vocabolo sanscrito sādhus (sādhus: «un uomo buono o onesto, un santo, saggio; un Jina o un santo Giaina deificato» ma anche «un mercante; un presta-soldi, usuraio». Per alcuni è un sostantivo derivato o flesso; mentre साधु, sādhu,: «perfetto, [...] buono[2], virtuoso, onorabile, [...] puro, [...] appropriato, [...] piacevole, [...] nobile, di discendenza onorabile e rispettabile»[3]) viene categorizzata una tipologia[4] di asceti induisti, che dedicano la propria vita all'abbandono, alla rinuncia della società.
Gli induisti considerano che l'obiettivo della vita sia la moksha, la liberazione dall'illusione (Māyā), la fine del ciclo delle reincarnazioni e la dissoluzione nel divino, la fusione con la coscienza cosmica. Tale obiettivo è raggiunto raramente nel corso della vita presente.
Il sādhu sceglie, per accelerare questo processo e realizzarlo in questa vita, di vivere una vita di santità.