Rusa I
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Rusa I (fl. VIII secolo a.C.) è stato un re di Urartu. Regnò all'incirca dal 734 al 714 a.C.[1]
Rusa I | |
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Re di Urartu | |
In carica | 734 a.C. ca. – 714 a.C. ca. |
Predecessore | Sarduri II |
Successore | Argishti II |
Usurpò il trono in un momento critico per Urartu, dopo le sconfitte inflitte a Sarduri III (o Sarduri II, la cui successione non è chiara) dal re assiro Tiglatpileser III. Si attivò in campo religioso con diverse riforme. Cercò di tener testa all'Assiria, anche attraverso alleanze con i Mannei e i Frigi, ma fu pesantemente sconfitto, prima dai Cimmeri e poi dal re assiro Sargon II.[2][3]
Il sostegno dato da Urartu agli Stati neo-ittiti rappresentò in quel periodo una spina nel fianco per gli Assiri. Urartu esercitava un'influenza diretta su territori a contatto con l'Assiria, come Muṣaṣir (ai tempi importante centro religioso urarteo) e Gilzanu. Il rapporto con i Mannei aveva sottratto agli Assiri una importante fonte di approvvigionamento di cavalli.[4]
Sargon decise così di attaccare in forze Urartu con la sua "ottava campagna" (714 a.C.). Oltre alla sua intrinseca importanza politico-militare, questa campagna è rilevante perché di essa lo stesso Sargon ci ha dato un resoconto in forma di lettera al dio Assur. Sargon riuscì a riprendere i Mannei sotto il proprio controllo e a saccheggiare Muṣaṣir, punendo Rusa e i suoi alleati, in particolare il regno di Zikirtu. Stando alla lettera di Sargon, Rusa si sarebbe a questo punto suicidato.[5] Oltre che nella lettera ad Assur, l'ottava campagna è raccontata da bassorilievi nel palazzo di Khorsabad.[6]
I successivi re Rusa II e Rusa III dovettero governare su un territorio ormai fortemente ridimensionato, peraltro sotto la pressione degli Sciti a nord.[3]