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giornalista britannico (1946-2020) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Robert Fisk (Maidstone, 12 luglio 1946 – Dublino, 30 ottobre 2020) è stato un giornalista britannico.
È stato corrispondente dal Medio Oriente per il quotidiano britannico The Independent. Da circa 25 anni il reporter di guerra risiedeva nella capitale libanese Beirut.
Figlio di un ex soldato inglese della prima guerra mondiale, Robert Fisk studiò giornalismo in Inghilterra e in Irlanda. Lavorò come corrispondente in Irlanda, Ulster e Portogallo. Dal 1976 lavorò nel Medio Oriente, prima come corrispondente del The Times e successivamente come corrispondente per il quotidiano The Independent.
I suoi maggiori lavori riguardarono la guerra civile libanese (lanciato nel 1975), l'invasione sovietica dell'Afghanistan (1979), la guerra Iraq-Iran (1980-1988), l'invasione israeliana del Libano (1982), la guerra civile in Algeria e le guerre balcaniche. Seguì il conflitto israelo-palestinese, fu sul fronte della Prima Guerra del Golfo Persico (1990-1991) e la Seconda Guerra del Golfo Persico (2003).
Ha contribuito alla diffusione internazionale delle notizie riguardanti i massacri della guerra civile algerina, degli omicidi di Saddam Hussein, delle rappresaglie israeliane durante l'Intifada palestinese e le attività del governo degli Stati Uniti in Afghanistan e in Iraq. Il suo libro del 2005, Cronache mediorientali, è probabilmente la sua opera più nota, insieme a Il martirio di una nazione del 1990.
Il New York Times lo descrive come "probabilmente il più famoso corrispondente estero britannico".[1]
Il 30 ottobre 2020, Fisk è morto all'ospedale St Vincent's Hospital di Dublino all'età di 74 anni, presumibilmente a causa di un ictus.[2]
Nel 1993 Fisk produsse una serie di tre video documentari intitolati From Beirut To Bosnia, che descrive come un tentativo di "scoprire perchė un numero sempre crescente di musulmani sono arrivati a odiare l'Occidente" ("to find out why an increasing number of Muslims had come to hate the West."[4]). Fisk riporta[5] che, dopo averli trasmessi integralmente, Discovery Channel non ha più trasmesso repliche dei suoi video documentari avendo ricevuto una serie di lettere da parte di gruppi pro-Israele come il CAMERA (Committee for Accuracy in Middle East Reporting in America).[4][6]
Nel corso della sua carriera, Robert Fisk ha ricevuto numerosi premi, riconoscimenti e onorificenze.
È stato insignito sette volte del titolo di Giornalista internazionale dell'anno (British International Journalist of the Year award) nell'ambito dei premi della stampa britannica (British Press Awards)[7], e due volte del titolo di Reporter dell'anno (Reporter of the Year award)[8].
Inoltre ha ricevuto dei riconoscimenti da Amnesty International nel 1992 per il suo servizio "The Other Side of the Hostage Saga", nel 1998 per i suoi reportage dall'Algeria e nel 2000 per i suoi articoli sull'Operazione Allied Force in Yugoslavia.
Fisk ha ricevuto la Laurea honoris causa dalle seguenti Università:
Ha inoltre ricevuto i seguenti riconoscimenti:
Ha tenuto una conferenza nell'ambito dell'Edward Said Memorial lecture all'Università di Adelaide nel 2005[27]
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