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scrittore, antropologo e drammaturgo statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Robert Ardrey (Chicago, 16 ottobre 1908 – Kalk Bay, 14 gennaio 1980) è stato uno scrittore, antropologo, drammaturgo e sceneggiatore statunitense.
Era figlio di Robert Leslie Ardrey, editore, e di Marie Haswell.[1] Laureatosi all'Università di Chicago, nel 1938 si sposò con la sua compagna di corso Helen Johnson, da cui ebbe due figli, Ross e Daniel; nel 1960 il matrimoniò terminò con il divorzio. Nello stesso anno Ardrey si unì in seconde nozze con l'attrice teatrale Berdine Grunewald, che in seguito diventerà anche illustratrice dei suoi libri.
Scrisse diversi libri di divulgazione scientifica, abbracciando temi quali l'antropologia, l'etologia, la paleontologia e l'evoluzione umana.[2] Fu inoltre tra i sostenitori e sviluppatori della teoria della scimmia assassina e della ipotesi del cacciatore. Ardrey sosteneva che i progenitori dell'Australopithecus fossero sopravvissuti a milioni di anni di anni di carestia durante miocene e pliocene in virtù della loro capacità di imitare i comportamenti predatorî delle specie carnivore. Le sue opere hanno fornito diversi spunti ad Arthur Clarke e Stanley Kubrick per 2001: Odissea nello spazio.[3][4][5][6] Influenzò inoltre Sam Peckinpah, che lesse diversi suoi libri dietro consiglio dell'attore Strother Martin.[7][8][9][10][11]
Oltre alla sua attività come divulgatore ebbe una lunga e prolifica carriera come sceneggiatore: fu l'autore difatti di molti film tra gli anni 1940 e gli anni 1960, ottenendo anche una nomination all'Oscar per la migliore sceneggiatura originale nel 1966 per Khartoum.
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