Rivoluzione zafferano
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Per rivoluzione zafferano si è soliti designare le manifestazioni anti-governative che hanno coinvolto la Birmania (o Myanmar) a partire dal 18 settembre 2007.[1] La protesta, condotta con metodi non-violenti soprattutto dai monaci buddisti e da attivisti dell'opposizione democratica, aveva lo scopo di obbligare la giunta dittatoriale al potere ad un'apertura democratica ed al rispetto dei diritti umani.
Rivoluzione zafferano parte delle Rivoluzioni colorate | |||
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Manifestanti a Yangon con una bandiera si cui si legge in lingua birmana "non-violenza: movimento nazionale", sullo sfondo si erge la Pagoda Shwedagon | |||
Data | 15 agosto 2007 - 26 settembre 2008 | ||
Luogo | Birmania | ||
Causa |
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Esito | Rivoluzione repressa, implementazione di riforme politiche ed Elezioni parlamentari in Birmania del 2010 | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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Causa scatenante delle proteste fu l'improvviso aumento del prezzo della benzina e dei generi alimentari dovuto all'interruzione dei sussidi governativi, su suggerimento del Fondo Monetario Internazionale.[2] Le proteste, soffocate dalla giunta militare con arresti e minacce, hanno ottenuto il sostegno unanime della stampa e della politica occidentale, ed hanno coinvolto l'opinione pubblica protagonista di sit-in in molte capitali.[3]