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frazione del comune italiano di Desenzano del Garda Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Rivoltella del Garda (Riultèla in dialetto gardesano) è una frazione del comune di Desenzano del Garda in provincia di Brescia.
Rivoltella del Garda frazione | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Brescia |
Comune | Desenzano del Garda |
Territorio | |
Coordinate | 45°27′36″N 10°34′03″E |
Altitudine | 67 m s.l.m. |
Abitanti | |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25015 |
Prefisso | 030 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | rivoltellesi |
Patrono | san Biagio vescovo e martire |
Cartografia | |
Con la denominazione di Rivoltella sul Garda fu comune autonomo fino al 1926, quando a seguito del Regio Decreto 29 luglio 1926, n. 1460, fu aggregato al comune di Desenzano sul Lago, il quale tramutò nome nell'attuale Desenzano del Garda[1].
Si tratta di un paese posto a 67 metri sul livello del mare[2]. Nel suo territorio si combatté la battaglia di San Martino il 24 giugno 1859.
Secondo il Beschi (2002), Rivoltella fu mansio romana: stazione di posta dove si cambiavano i cavalli. Per via della svolta che in quel punto faceva la strada romana proveniente da Pozzolengo per Brescia, prese il nome di Mansio ad Flexum. Attorno al 1300 la bolla del vescovo di Verona attesta l'uso sia del nome latino Rivoltellam cum cappellis et decimis, sia di quello volgare. Nelle carte geografiche all'interno dei Musei Vaticani è possibile vedere sia Ad Flexum sia Riùltela. Ad Flexum nella Carta dell'Italia Antiqua è collocato sul fiume Chiese.
Stando al Mazza (1986), il toponimo invece sarebbe il diminutivo di Rivolta, ovvero Riva Alta[2]. Altra opzione sarebbe "Ripa Altella" (riva alta) da qui Rivoltella[senza fonte].
È attestata la presenza di una stazione preistorica sulla base del ritrovamento di una fibula bronzea. Di converso, secondo quanto afferma il Mazza (1986), non si hanno tracce di epoca romana[2].
Rivoltella era dotata di un castrum. È attestato che la famiglia ghibellina dei Boccacci ne ebbe possesso nel 1167, quando ospitarono i fuggiaschi bresciani scacciati dai Guelfi. Durante la signoria di Pandolfo Malatesta i Boccacci tentarono una rivolta, ma furono sconfitti e dovettero fuggire a Verona. Con la riconquista del bresciano da parte dei Visconti (1419) riottennero il fortilizio per poi perderlo con l'arrivo dei veneziani[2].
Nel 1439, il Castello fu impiegato da Niccolò Piccinino come base. L'anno seguente presso la Chiesa di San Biagio, il Ducato di Milano e la Serenissima stipularono l'accordo che stabiliva come frontiera tra i due stati l'Adda[2]. La stessa chiesa, il 18 ottobre 1448 fu sede dell'accordo tra Francesco I Sforza e i veneziani in cui questi ultimi concedevano al primo l'assalto contro la Repubblica Ambrosiana di Milano che questi fece nel 1448/49, poi senza di loro[3].
La prima attestazione dell'autonomia comunale di Rivoltella si ha nel 1493 quando è citata tra le appartenenti alla Riviera di Salò. Stando al catastico redatto dal Da Lezze, nel Seicento apparteneva alla quadra di Campagna[4].
Il comune comprendeva i paesi di Vaccarolo, Grole, San Martino e Montonale[senza fonte].
Nel comune di Rivoltella fu combattuta una delle battaglie decisive della seconda guerra d'indipendenza italiana, quella di San Martino.
Le truppe piemontesi, schierate attorno al paese, da esso partirono la mattina del 24 giugno 1859 per combattere gli austriaci a San Martino. Durante l'intera giornata gli abitanti di Rivoltella si adoperarono per aiutare i feriti. Ricordato da una lapide è il sacrificio di Anna Cominello che, dopo aver portato acqua ai feriti, venne colpita alla testa dal fuoco austriaco.
Nell'ambito del riordinamento delle autonomie comunali operato nella seconda metà degli anni venti dal regime fascista e al fine di instaurare a capo delle stesse un Podestà, i gerarchi fascisti proposero l'unione di Rivoltella con il comune di Desenzano sul Lago. Nonostante le proteste dei cittadini, con Regio Decreto 20 luglio 1926, n. 1450, il Governo Mussolini sancì la fine del comune autonomo di Rivoltella e ribattezzò la nuova entità municipale con il nome di Desenzano del Garda.
Durante la Repubblica Sociale Italiana a Rivoltella fu posto un presidio tedesco, presso la Villa Brunati, oggi contenente la Biblioteca Comunale. Inoltre il conte Giuseppe Tassinari di Villa Tassinara, che era stato durante il Regime ministro di Mussolini, venne ucciso da una bomba degli Alleati mentre si recava in auto a Salò.
A partire dagli anni cinquanta furono edificate le campagne tra Rivoltella e Desenzano e oggi le due cittadine formano un unico agglomerato urbano. Fu inoltre costruita la Strada statale 11 Padana Superiore che divise il paese dalla Chiesa di San Biagio e dal lago.
Nel 1960 fu abbattuta una delle due torri sopravvissute del castello medioevale, per consentire la rettificazione della strada statale[5].
Nel 2007, l'edificio che ospitava la sede del comune di Rivoltella è stato riaperto e ospita ora la Biblioteca Civica.
«D'azzurro, alla quercia nodrita nella campagna erbosa, fiancheggiato da un cinghiale grufolante a destra e da un capriolo a sinistra rampante sul fusto e tenente un ramo nella bocca, il tutto al naturale.»
Lo stemma indica quella che per anni fu la principale risorsa economica del paese: la caccia nella Selva Lugana, oggi interamente disboscata. Vi sono raffigurati una quercia, un cervo che con la bocca afferra un ramo e un cinghiale che grufolando cerca ghiande.
Il castello fu realizzato dal re longobardo Desiderio nel 760 e potenziato nell'anno 900, dopo un passaggio degli ungari. Vennero realizzate le cinque torri di difesa e il rio Venga fu deviato in località Bus del Gat per allagare il fossato[6].
Attualmente (2010) del castello non rimane che una sola torre, chiamata torre civica, trasformata in campanile, poche mura e i resti che si vedono nel sottostante lago, che ha inghiottito pure la strada romana.
La parrocchia di Rivoltella fa capo alla diocesi di Verona. Sono presenti diverse chiese:
Nel territorio del comune soppresso si trovano anche le seguenti chiese:
A Rivoltella è presente una chiesa cristiana Evangelica.
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